Sistemi di segnaletica a Pompei: stato dell’arte, analisi e valutazioni
Tutor: Prof.ssa Stefania Quilici Gigli
Contrattista: Sabrina Mataluna
Sistemi di segnaletica a Pompei: stato dell’arte, analisi e valutazioni
La segnaletica del sito archeologico di Pompei
Le attività sono state indirizzate al riconoscimento dei sistemi di segnaletica (direzionale, identificativa e informativa) adottati dal sito archeologico della città di Pompei. Questi ultimi appaiono diversificati poiché riferibili ai diversi progetti di valorizzazione che, negli scorsi anni, hanno riguardato la città antica.
In prima battuta tale attività ha previsto diversi sopralluoghi in situ dedicati all’individuazione, raccolta e documentazione degli elementi che caratterizzano tali sistemi di segnaletica sia presso gli ingressi e dalle aree di accoglienza che nel sito archeologico vero e proprio. Successivamente si è provveduto alla sistematizzazione di tale materiale, attraverso una schedatura fotografica e testuale, al fine di delineare il panorama attuale del sistema di segnaletica e fornire una base conoscitiva di partenza per la comprensione delle problematiche ad esso relative e per la definizione di proposte per un suo miglioramento e/o rafforzamento.
Questa attività ha permesso di identificare i differenti progetti che, nel tempo, sono stati scelti come strumenti di valorizzazione e rilancio del sito al fine di garantirne una fruizione diversificata e modellata sui vari profili di utenza. Diversi sono i pannelli e totem sia a carattere direzionale che informativo presenti all’interno e all’esterno della città.
La relazione che segue propone una rassegna sulle diverse tipologie di segnaletica offerte dal sito archeologico di Pompei.
1. SEGNALETICA INFORMATIVA PRESSO GLI INGRESSI DELL’AREA ARCHEOLOGICA
1.1 INGRESSO PRINCIPALE: PORTA MARINA
Introduce direttamente nell’area accoglienza del sito, a sua volta articolata in una serie di postazioni (figg. 1-2):
1. Biglietteria
2. Bookshop
3. Punto informazioni
4. Servizio audio guida (disponibile in 6 lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese e in una versione speciale per bambini)
Presso il Punto informazioni sono distribuite gratuitamente, in formato cartaceo:
• Piccola guida agli scavi di Pompei (disponibili in lingua italiana, francese e tedesca).
Riporta brevi testi di informazione alla visita della città e riguardanti gli edifici visitabili.
• Pianta degli scavi archeologici di Pompei (redatta in lingua italiana e inglese) riporta le seguenti informazioni:
Fronte: presenta la planimetria dell’impianto urbano, la schematizzazione dei complessi e degli edifici visitabili lungo i percorsi e l’identificazione degli stessi tramite un numero collegato ad una legenda esplicativa. Ogni edificio è contraddistinto da un numero corrispondente alla loro descrizione sulla piccola guida. Un’altra simbologia, corredata da apposita legenda, indica, invece, tutti i servizi offerti dall’area archeologica.
Retro: riporta le informazioni di servizio (orari di apertura e chiusura; tariffe diversificate dei biglietti; contatti etc.); alcuni percorsi consigliati e durata; modalità di utilizzo dell’audio guida; le segnalazioni delle aree archeologiche limitrofe, rientranti nel circuito di valorizzazione dell’ambito vesuviano (Ercolano, Oplontis, Stabia e l’Antiquarium di Boscoreale).
Nell’area di accoglienza, attualmente, sono presenti pannelli espositivi e poster pubblicizzanti (figg. 3-5):
– il Grande Progetto Pompei (con testi informativi in lingua italiana e inglese),
– l’Antiquarium di Boscoreale,
– Eventi culturali ospitati nella città antica.
1.2 PRIMO INGRESSO SECONDARIO : da PIAZZA ESEDRA (PORTA MARINA INFERIORE)
A qualche centinaio di metri dall’ingresso principale di Porta Marina è situato l’ingresso da Piazza Esedra, noto anche come Porta Marina Inferiore; questo introduce, direttamente, nell’area del Quadriportico dei Teatri (fig. 6).
Al di fuori è collocato 1 pannello informativo autoportante. Questo riporta: una mappa della città antica; contenuti informativi (in italiano e inglese) degli edifici più importanti e relative immagini; ubicazione degli edifici in pianta tramite una freccia direzionale (fig. 7).
Si riportano i testi consultabili:
La furia distruttrice del Vesuvio si scatena il 24 agosto del 79 d.C. Seppellita sotto tre metri di cenere, Pompei cessa improvvisamente di vivere. Dal Foro al tempio di Iside, dalla Casa del Fauno alla Caserma dei gladiatori, migliaia di corpi giacciono al suolo: schiavi e mercanti, donne, bambini, ricchi possidenti. Dopo un sonno di secoli, la città sepolta rivede la luce: è l’alba della più emozionante scoperta archeologica.
Nella parte superiore alla mappa
Edifici privati
VILLA DEI MISTERI: veduta della villa, adagiata sul criptoportico
VILLA DI DIOMEDE: fuori città, sorge questa lussuosa villa, di cui mostriamo la foto della piscina e del triclinio.
CASA DEI VETTII: il giardino nel peristilio della casa, ricostruito in gran parte, si presentava ricco di statuette, colonne e fontane.
CASA DEL FAUNO: certamente è una delle case più grandi e lussuose di Pompei. Questa abitazione prende il nome dal bronzetto del Fauno danzante che ornava l’impluvium dell’atrio tuscanico.
Nella parte inferiore alla mappa:
TEMPIO DELLA FORTUNA AUGUSTA: il tempio aveva una valenza politica che passava attraverso la diffusione del culto imperiale, tant’è che alla proclamazione di un nuovo imperatore i ministri provvedevano a disporre una statua nel tempio.
TEMPIO DI APOLLO: lungo la via Marina in un’area sacra vi è il tempio dedicato ad Apollo. Un culto greco che attraverso le colonie fu trasmesso alle popolazioni italiche. A Pompei era presente sin dalla fondazione nel VI sec. a.C.
TEMPIO DI GIOVE: in posizione dominante nel Foro, con alle spalle la mole del Vesuvio, può ritenersi l’immagine emblematica della distruzione di Pompei.
TEMPIO DI VESPASIANO: edificato dopo il 62 a.C. per il culto dell’imperatore.
1.3 SECONDO INGRESSO SECONDARIO: da PIAZZA ANFITEATRO
L’ingresso introduce direttamente nel piazzale dell’Anfiteatro e della Palestra Grande (fig. 8).
Questo è principalmente noto per :
– percorso Friendly Pompei, che agevola l’accesso ai visitatori con ridotte possibilità motorie (genitori con bambini piccoli e con passeggini, anziani, diversamente abili) offrendo una visita alternativa alla città
– percorso Pompei bike, un’iniziativa che coniuga la visita agli scavi archeologici ad una passeggiata a piedi o in bicicletta.
Nella piazza antistante l’ingresso vero e proprio sono presenti 3 pannelli autoportanti pubblicizzanti il Grande Progetto Pompei (con testi informativi in lingua italiana e inglese) (fig. 9), così come accade per l’ingresso principale di Porta Marina.
Nei pressi dell’ingresso è visibile 1 totem trasparente autoportante, caratterizzato da diverse informazioni (fig. 10). Questo fa parte della serie di totem realizzati per il progetto ξ Vinum nostrum (2010) che proponeva un percorso di visita del settore sud orientale della città. Il pannello attualmente, oltre a riportare una mappa della città con il percorso prestabilito, l’individuazione dei punti visita in mappa e l’ elenco di questi, mostra appositi cartelli con informazioni sulle guide turistiche e relative tariffe.
All’interno dell’ingresso è presente, invece, 1 grande mappa della città, affissa al muro di alcune strutture moderne (fig. 11).
2. SEGNALETICA DIREZIONALE E INFORMATIVA OLTRE L’AREA ACCOGLIENZA
Segnaletica direzionale
Dall’area di accoglienza dell’ingresso di Porta Marina due cartelli “ingresso scavi” (uno dei quali non molto visibile), indicano l’entrata, gestita attraverso un apposito servizio di controllo biglietti, all’area archeologica vera e propria (figg. 12-13).
Segnaletica informativa
Pannello a cura della Soprintendenza riportante (fig. 14), in 8 lingue (italiana, spagnola, francese, tedesca, inglese, russo, giappone, cinese), il seguente testo:
“Pompei è patrimonio mondiale iscritta nella lista dell’Unesco dal 1997. Perciò appartiene anche a voi. Tutti hanno il dovere di rispettarla, utilizzando gli appositi contenitori per i rifiuti, attenendosi a tutte le indicazioni e ai percorsi proposti.
Pompei è anche un cantiere aperto. I lavori di restauro, manutenzione e ricerca scientifica sono sempre attivi. Per questo motivo dovete prestare la necessaria attenzione.
Date le caratteristiche peculiari del sito vi raccomandiamo pertanto di camminare con la massima attenzione al fine di evitare incidenti e danni personali, di cui la Soprintendenza non può essere ritenuta responsabile. L’amministrazione declina ogni responsabilità per danni a persone e/o cose derivanti dalla fruizione del sito.”
3. SEGNALETICA DIREZIONALE ALL’INTERNO DELLA CITTÀ
Sistema di segnaletica direzionale
Il sistema di segnaletica integrata per l’orientamento del pubblico, adottato dal sito archeologico, rientra nel progetto per la nuova identità visiva di Pompei del 2001, all’interno di POMPEIVIVA, un vasto programma di attività e interventi per la valorizzazione e la fruizione della città.
I PANNELLI autoportanti presentano le seguenti caratteristiche (figg. 15-16):
Forma: rettangolare; concava con sviluppo in verticale
Misure: 197 x 0,145 m
Colore: grigio
Materiale: corian (composto da 2/3 di idrossido di alluminio e 1/3 di resina acrilica con aggiunta eventuale di pigmenti colorati). Questo materiale è resistente agli effetti dei raggi solari e il suo colore rimane immutato nel tempo. Resiste, inoltre, al calore ed è traslucente. Inventato e prodotto dalla Casa DuPont a partire dal 1967.
Caratteri e simboli: incisi per una profondità di due millimetri e riempiti di resine di colore
Colore caratteri e simboli: bianco e rosa
Collocazione: inizio di strade e/o vicoli; complessi pubblici
Numero: 41
Stato di conservazione: buono
Informazioni riportate:
su entrambi i lati, in alto:
♦ strada e/o vicoli di percorrenza o complessi pubblici;
♦ complessi e/o edifici visitabili lungo la strada di percorrenza, affiancati dai numeri di identificazione (segnalati sulle mappe e guide cartacee gratuite) e dal simbolo dell’audio guida;
In basso
♦ strade e/o complessi raggiungibili più o meno in breve, associati al simbolo di una freccia direzionale e ad un simbolo rotondo che contraddistingue i servizi presenti presso questi punti (in particolare wc e exit);
♦ Logo della Soprintendenza Speciale Beni Archeologici Pompei Ercolano Stabia, nella forma di un sigillo con le iniziali P(ompei), E(rcolano), B(oscoreale); E(rcolano); S(tabia)
♦ Indicazione dei siti gestiti dalla Soprintendenza sopra citata: Pompei, Ercolano, Boscoreale, Oplontis, Stabia.
N.B. E’ stato redatto un apposito dossier fotografico comprendente la totalità dei totem presenti lungo percorsi fruibili dell’area archeologica nel mese di settembre.
4. SEGNALETICA IDENTIFICATIVA ALL’INTERNO DELLA CITTÀ
Sistema di segnaletica identificativa
Il sistema di segnaletica integrata per l’identificazione dei complessi e/o edifici, presenti nel sito archeologico, rientra nel progetto per la nuova identità visiva di Pompei del 2001, all’interno di POMPEIVIVA, un vasto programma di attività e interventi per la valorizzazione e la fruizione della città.
Le TARGHETTE presentano le seguenti caratteristiche (figg. 17-20):
Forma: rettangolare
Misure: 45 x 4,5 cm
Colore: grigio
Materiale: corian (composto da 2/3 di idrossido di alluminio e 1/3 di resina acrilica con aggiunta eventuale di pigmenti colorati). Questo materiale è resistente agli effetti dei raggi solari e il suo colore rimane immutato nel tempo. Resiste, inoltre, al calore ed è traslucente. Inventato e prodotto dalla Casa DuPont a partire dal 1967.
Caratteri e simboli: incisi per una profondità di due millimetri e riempiti di resine di colore
Colore caratteri e simboli: bianco e rosa
Collocazione: muri esterni degli edifici e/o complessi.
Numero: 67
Stato di conservazione: buono
Informazioni riportate:
♦ denominazione edificio e/o complesso affiancato dai numeri di identificazione (segnalati sulle mappe e guide cartacee gratuite) e dal simbolo dell’audio guida (se presenti)
♦ logo della Soprintendenza Speciale Beni Archeologici Pompei Ercolano Stabia, nella forma di un sigillo con le iniziali P(ompei), E(rcolano), B(oscoreale); E(rcolano); S(tabia)
Tipologie targhetta:
Tipologia A
– denominazione edificio e/o complesso
– numero identificazione
– simbolo audio guida
– logo Soprintendenza
Tipologia B
– denominazione edificio e/o complesso
– logo Soprintendenza
N.B. E’ stato redatto un apposito dossier fotografico comprendente la totalità delle targhette identificative presenti sugli edifici dei percorsi fruibili dell’area archeologica nel mese di settembre.
5. SEGNALETICA DIREZIONALE E IDENTIFICATIVA DELLA VILLA DEI MISTERI
Nella parte nord occidentale, fuori le mura della città, risulta emblematico il caso della segnaletica utilizzata per la visita alla Villa dei Misteri.
Segnaletica direzionale verso la villa: indicazioni direzionali sono riportate sui totem autoportanti presenti nell’area del foro ma anche in altri settori della città. L’ultimo totem, riportante tale indicazione, è posto al termine di via delle Tombe, dove è, inoltre, visibile un’ultima segnalazione specifica di percorso (figg. 21-23).
Tipologia: Totem autoportanti e pannelli
Segnaletica direzionale e identificativa all’interno della villa: il sistema di segnaletica utilizzato fornisce informazioni direzionali verso la “Stanza dei Misteri” (figg. 24-26).
Tipologia: fogli A4 inseriti all’interno di bustine trasparenti, affissi alle pareti della villa e collocati su supporti in ferro.
Contenuti: riportano la segnalazione “Stanza dei Misteri”
Lingua: italiano; inglese
6. SEGNALETICA INFORMATIVA E ILLUSTRATIVA ALL’INTERNO DELLA CITTÀ
Non esiste al momento un sistema uniforme e coordinato di pannelli esplicativi che, con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti, riesca a far comprendere l’importanza dei complessi pubblici e privati visitabili lungo i percorsi di tutto il sito archeologico.
Diverse abitazioni accolgono, al loro interno o presso di esse, pannelli, ora completamente bianchi (molto probabilmente cancellati dalla costante esposizione ai raggi solari) ma che in passato dovevano riportare informazioni utili alla comprensione di quel luogo o di un particolare aspetto di esso e presso di esse.
Alcuni di questi, discretamente conservati, rientrano nel progetto “Archeologia e natura nella baia di Napoli” (6.1 Casa di Pansa; 6.2 Casa di Apollo; 6.5 Casa della Nave Europa; 6.7 Ingresso della necropoli di Porta Nocera; 6.8 Praedium di Giulia Felice; 6.9 Fuori le mura, area verde a sud dell’anfiteatro; 6.10 Fuori le mura, in prossimità di Porta Nola).
Di seguito sono elencati gli edifici e/o i luoghi dell’area archeologica nei quali si trovano i pannelli:
6.1 Casa di Pansa (1 pannello)
6.2 Casa di Apollo (3 pannelli)
6.3 Casa di Adone Ferito (1 pannello)
6.4 Casa del Fauno (1 pannello)
6.5 Casa della Nave Europa (1 pannello)
6.6 Porta Nocera (2 pannelli)
6.7 Ingresso della necropoli di Porta Nocera (1 pannello)
6.8 Praedium di Giulia Felice (1 pannello)
6.9 Fuori le mura, area verde a sud dell’anfiteatro (1 pannello)
6.10 Fuori le mura, in prossimità di Porta Nola
6.11 Fuori le mura, a ridosso di Porta Ercolano
In totale sono presenti 14 pannelli nell’area archeologica (fig. 27), di cui solo 4 leggibili e 2 parzialmente leggibile (abbandonato).
Seguono schede dei pannelli e relative caratteristiche.
6.1 Pannello presso la Casa di Pansa (Reg. VI, ins. 6)
Collocazione: verso nord ovest alla fine del Vicolo di Modesto, affisso sul cancello di ingresso dell’antico orto della Casa di Pansa, che attualmente ospita il “vivaio di Pompei” (figg. 28-29).
Tipologia: pannello a parete
Misure: 42 x 29,6 cm
Contenuti: leggibili
Il vivaio di Pompei fu allestito nell’antico orto della Casa di Pansa all’inizio del ‘900 per produrre le essenze da piantare nelle aree a verde che tornavano alla luce. Proprio in quel periodo vi furono introdotte alcune essenze arboree che nulla avevano a che fare con la flora antica: maestosi esemplari di arancio, mandarino, magnolia, loto e falso pepe ancora ombreggiano le aiuole di semina e le serre ripristinate dopo un lungo periodo di abbandono.
Attualmente nel vivaio vengono coltivate le piante che servono ad abbellire gli antichi giardini pompeiani e le fasce di rispetto: in particolare vengono coltivate e moltiplicate quelle caratteristiche dell’antica flora pompeiana, come gli acanti o gli iris fetida.
Lingua: italiano; inglese.
Stato di conservazione: mediocre.
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella baia di Napoli”
6.2 Pannelli presso la Casa di Apollo (Reg. VI, ins.7)
n. 1
Collocazione: verso nord ovest lungo Via di Mercurio, all’esterno dell’abitazione in una piccola rientranza (figg. 30-31).
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto in ferro da terra
Contenuti: mostra, in alto, una fascia di colore verde con l’indicazione di una freccia direzionale e di un rettangolo (probabilmente segnala l’ingresso all’abitazione).
Lingua: /
Stato di conservazione: pessimo
n. 2.
Collocazione: in fondo al giardino della casa, dinanzi il cubicolo (figg. 32-33).
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto in ferro da terra
Contenuti: non leggibili (il pannello è completamente bianco a causa della costante esposizione agli agenti atmosferici e, in particolare, ai raggi solari).
Lingua: /
Stato di conservazione: pessimo
n. 3.
Collocazione: appoggiato ad una parete di un vano non accessibile collocato a sinistra dell’atrio.
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello con supporto costituito da un’asta
Contenuti: appena leggibili
E’ caratterizzata da una particolare sistemazione delle ampie aree a verde costituite da un piccolo viridario all’ingresso e da un più ampio giardino all’interno a sua volta circondato da un terrapieno coltivato forse a fiori.
Lingua: italiano; inglese
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella baia di Napoli”
6.3 Pannello presso la Casa di Adone Ferito (Reg. VI, ins. 7)
Collocazione: all’interno dell’abitazione dinanzi la stanza decorata con la pittura che riproduce la scena di Adone ferito (figg. 36-37).
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto in ferro da terra
Contenuti: illeggibili (il pannello è completamente bianco a causa della costante esposizione agli agenti atmosferici e, in particolare ai raggi solari).
Lingua: /
Stato di conservazione: pessimo.
6.4 Pannello Casa del Fauno (Reg. VI, ins. 12)
Collocazione: all’interno della casa davanti al grande giardino (figg. 38-39).
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: non leggibili (il pannello è completamente bianco a causa della costante esposizione agli agenti atmosferici e, in particolare ai raggi solari).
Lingua: /
Stato di conservazione: pessimo
6.5 Pannello della casa della Nave Europa (Reg. I, ins. 15)
Collocazione: nel giardino all’ingresso (figg. 40-41)
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: leggibili
La casa che prende il nome da un graffito raffigurante una nave chiamata Europa, racchiudeva un bel viridario con accesso al vasto campo, che si sviluppa su due livelli e in cui furono rilevati i calchi di 416 radici. Di queste, molte appartenevano a giovani viti, altri ad olivi e ad alberi da frutta che, dai semi ritrovati sono stati identificati come noccioli, mandorli e fichi. Vi erano inoltre colture basse (fave), secondo uno schema ancora oggi in uso nelle campagne vesuviane.
Lungo le parete furono ritrovati dei vasi forati (ollae pertusae) che ospitavano piante giovani o delicate di cui non è stato possibile identificare la specie.
L’ampia area è stata recentemente ripiantata tenendo conto degli studi: il vigneto è stato ripristinato piantando ciascuna vite delle varietà piedirosso e sciascinoso accanto al calco della rispettiva radice.
Lingua: italiano, inglese
Stato di conservazione: discreto
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella
baia di Napoli”
6.6 Pannelli Porta Nocera
n.1
Collocazione: lungo il viale d’accesso all’interno della città, prima della porta (figg. 42-43).
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: non leggibili (il pannello è completamente bianco a causa della costante esposizione agli agenti atmosferici e, in particolare ai raggi solari).
Lingua: /
Stato di conservazione: pessimo
n.2
Collocazione: lungo Via Nocera, dopo la porta (figg. 44-45)
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: non leggibili (il pannello è completamente bianco a causa della costante esposizione agli agenti atmosferici e, in particolare ai raggi solari).
Lingua: /
Stato di conservazione: pessimo
6.7 Pannello all’ingresso della necropoli di Porta Nocera
Collocazione: a destra dell’ingresso da Piazza Anfiteatro, lungo le scale che conducono alla necropoli di Porta Nocera (figg. 46-47).
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: leggibili
I giardini di Pompei
Nel momento stesso in cui i resti dell’antica Pompei tornarono alla luce si delineò il rapporto tra vegetazione e rovine: queste venivano ricoperte rapidamente dalle piante la cui crescita tumultuosa era favorita dalla fertilità del suolo vulcanico e dalla mitezza del clima.
Bisogna, però, che passi molto tempo, perché tra alterne vicende, grazie anche all’applicazione di nuove tecnologie e lavorando in maniera combinata al restauro dei giardini e ad un sistema integrato di controllo della vegetazione rispettoso anche della preziosa flora locale, si desse un assetto armonico all’intera area archeologica.
Lingua: inglese; italiano
Stato di conservazione: discreto
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella baia di Napoli”
6.8 Pannello del Praedium di Giulia Felice
Collocazione: tra via di Castricio e Piazzale Anfiteatro (figg. 48-49)
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: leggibili
Il praedium di Giulia Felice
Il bellissimo viridario, che ospitava in una fresca cornice gli avventori delle terme a pagamento della proprietaria era ornato con una grande e articolata vasca di marmo alimentata da una fontana a gradini. La vegetazione che lo ornava fu ricostruita in maniera immaginaria a differenza di quella del grande frutteto di cui rimangono ancora i grandi calchi delle radici, utilizzando piante conosciute nel mondo classico, cui furono nel tempo aggiunti elementi estranei alla flora del tempo. Il grande frutteto, che ornava il quartiere privato della casa, è stato filologicamente ricostruito sulla scorta dei dati di scavo: sono ancora in situ i grandi calchi identificati a suo tempo sicuramente come appartenenti a fruttiferi di cui però non è stato possibile identificare le specie.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: discreto
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella
baia di Napoli”
6.9 Pannello Fuori le mura, area verde a sud dell’anfiteatro
Collocazione: a sud dell’anfiteatro, fuori le mura (figg. 50-51)
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: parzialmente leggibili
Questo luogo è straordinario per il suo patrimonio archeologico e naturalistico.
Proprio la sua peculiarità non lo rende però facilmente accessibile.
Si invita pertanto a:
non allontanarsi dai percorsi definiti
non arrecare danno alle strutture
non arrecare danno alla vegetazione
non fumare e non accendere fuochi
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: pessimo
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella baia di Napoli
6.10 Pannello fuori le mura, in prossimità di Porta Nola
Collocazione: prossimità di Porta Nola (figg. 52-53)
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: non leggibili
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: pessimo
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella baia di Napoli
6.11 Pannello Fuori le mura, a ridosso di Porta Ercolano
Collocazione: a ridosso di Porta Ercolano (figg. 54-55)
Misure: 42 x 29,6 cm
Tipologia: pannello autoportante con supporto costituito da un’asta da terra
Contenuti: non leggibili
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: pessimo
Note: rientra nel progetto “Archeologia e Natura nella baia di Napoli
7. SEGNALETICA INFORMATIVA DEL PROGRAMMA POMPEIVIVA
Lungo il tratto di Via dell’Abbondanza che attraversa la città nel settore sud orientale, sono visibili e consultabili diversi pannelli esplicativi (6 in totale), apposti dietro strutture trasparenti moderne, a protezione di quelle antiche. Questi rientrano nel programma di valorizzazione e fruizione PompeiViva e affrontano tematiche sia a carattere generale che specifico di Pompei.
In particolare:
7.1 I saggi stratigrafici
7.2 L’eruzione del 79 d.C.
7.3 La casa dei Pittori al lavoro
7.4 La casa dei Casti Amanti
7.5 Il Terremoto che seguì l’eruzione
7.6 Il Cantiere dei Casti Amanti: un laboratorio aperto ai visitatori
Pannello di pubblicizzazione del programma PompeiViva
Collocazione: Via dell’Abbondanza in prossimità della casa di Giulio Polibio (fig. 56)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello a parete
Contenuti: leggibili
PompeiViva: un “claim” e un programma per Pompei.
C’è un nuovo slogan per accompagnare la conoscenza, la tutela e la valorizzazione di uno dei siti più straordinari al mondo. Uno slogan che riassume in se le due principali caratteristiche di questa straordinaria città, cristallizzata nella storia eppure ogni giorno diversa.
POMPIVIVA è un’esclamazione di gioia.
Pompei è figlia e vittima di una tragedia: quella della sua distruzione a causa dell’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. Eppure noi, sebbene commossi davanti ai calchi delle vittime, siamo felici di poter osservare, ammirare e conoscere ciò che resta di una città romana.
VIVA POMPEI che riesce ancora oggi a trasmettere l’emozione della scoperta e la gioia della conoscenza.
POMPEI è una città VIVA
Una città che ancora oggi racconta se stessa, i suoi abitanti è il suo vivere quotidiano gli oggetti, i dipinti, le architetture.
Una città che produce vino dalle proprie fertili vigne e cibo dai propri orti.
Una città dove presto torneranno, grazie al restauro del teatro, le diverse forme di espressione artistica già presenti e importanti in epoca romana.
Una città che parla il linguaggio universale dell’uomo e dei suoi valori, che permette di confrontare civiltà lontane e realtà quotidiane in un continuo rimando di flussi e pensieri, dove percorsi, abitudini, tradizioni e stili di vita emergono in ogni angolo.
Ecco perché oggi insieme possiamo esclamare che POMPEIVIVA.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
7.1 Pannello “I Saggi stratigrafici” (Regio IX)
Collocazione: Via dell’Abbondanza (fig. 57)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello a parete
Contenuti: leggibili
I saggi stratigrafici
I saggi stratigrafici condotti lungo il vicolo hanno permesso di far risalire la costruzione della strada al 200 ca a.C. Di conseguenza va datata a questa stessa epoca la realizzazione dell’impianto urbanistico in quest’area della città, nella quale tuttavia già esistevano isolate costruzioni precedenti. I marciapiedi vennero invece aggiunti nella prima età imperiale.
Gli scavi in profondità hanno inoltre evidenziato delle preesistenze insediative del neolitico finale, databili al 3500 ca a.C., con materiali ceramici, selce e ossidiane, e un coevo paleosuolo ricco di piante palustri, che rimanda ad un paesaggio spiccatamente acquitrinoso.
Di estremo interesse frammenti ceramici non di produzione locale e ossidiane certamente provenienti da Pantelleria, che documentano, già nel IV millennio a.C., una serie di scambi commerciali e di rotte marittime che venivano seguite nel bacino del Mediterraneo.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
7.2 Pannello “L’eruzione del 79 d.C.” (Regio IX)
Collocazione: Via dell’Abbondanza (fig. 58)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello a parete
Contenuti: leggibili
L’eruzione del 79 d.C.
L’attenta indagine archeologica condotta all’interno della colonna stratigrafica dei prodotti dell’eruzione del 79, i rinvenimenti in essa effettuati e la comparazione con il racconto dell’eruzione che Plinio il Giovane fa a Tacito hanno chiarito l’evolversi delle conseguenze che su uomini e cose si sono prodotte durante il procedere dei fenomeni eruttivi.
La mattinata del 24 agosto del 79 un improvviso sussultare della terra interrompe bruscamente le attività degli uomini.
Dopo poco uno spaventoso boato annuncia l’irruente fuori uscita del condotto vulcanico dei lapilli, scagliati ad un’altezza di oltre 20.000 m. Trasportati dal vento essi ricadono come grandine su Pompei, sommergendo in poche ore la città sotto una coltre di pomici alta circa 3 metri. I tetti di molti edifici collassano sotto il peso del lapillo, talora uccidendo le persone che vi si erano rifugiate sotto. E’ però all’alba del mattino seguente, quando rotolando dal fianco del vulcano una prima nube ardente (surgé), formata da cenere finissima e gas, raggiunge Pompei, che si compie il destino di ogni uomo o animale su cui essa passa. La cenere ardente ne occlude gli alveoli polmonari impedendone la respirazione. Dopo poco tempo ancora, quando già non c’erano più esseri viventi nella città, una nuova nube ardente, di potenza di molto maggiore della prima, si abbatte con furia distruttrice sui muri che si oppongono al suo passaggio, recidendoli nella parte alta e facendoli crollare di peso in avanti. Si è potuto calcolare che tale massa piroclastica si sia mossa ad una velocità tra i 65 e gli 80 km all’ora inglobando nell’avanzare e trasportando seco oggetti , tegole, talora i corpi stessi dei pompeiani, che fluitarono al suo interno. Altri surgés si diressero poi su Pompei, a distruzione ormai completata, sì che alla fine una colonna di 5-6 metri di materiali piroclastici sommergeva ogni cosa, lasciando ormai a vista solo tronconi dei muri più alti in un deserto di colore grigio.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
7.3 Pannello “La casa dei Pittori al lavoro” (Regio IX)
Collocazione: Via dell’Abbondanza (fig. 59)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello a parete
Contenuti: leggibili
La casa dei Pittori al lavoro
La casa dei pittori al lavoro è una ricca dimora che trae il nome dal fatto che al momento dell’eruzione una bottega di pittori stava provvedendo alla decorazione parietale del suo prestigioso salone di 50 m2, preceduto da un pretenzioso aperto su un ben curato giardino.
La decorazione pittorica in corso di esecuzione
ha permesso di chiarire non pochi particolari sulla
tecnica della pittura parietale pompeiana e sul come i pittori si dividessero i lavori secondo le specifiche competenze e le tecniche peculiari di cui ognuno era in possesso.
Ad una prima e generale colorazione della parete effettuata “a fresco”, in cui i colori venivano direttamente assorbiti dall’intonaco appena steso, procedendo progressivamente e in successione orizzontale dalla zona superiore a quella mediana e poi allo zoccolo e in ognuna delle tre zone operando per pannelli stavolta verticali, si aggiungevano poi gli elementi decorativi “a secco”, facendo stavolta aderire i colori alla parete mediante un legante organico e utilizzando linee guida e partizioni geometriche a mò di sinopia su cui poi all’impronta si dipingevano elementi ornamentali e piccole raffigurazioni. Al “pittore che fa le immagini”, vero maestro d’arte, era invece riservato il compito di dipingere, ancora “a fresco”, i grossi quadri centrali delle pareti, compito al quale attendeva utilizzando l’ocra gialla per preparare una vera e propria sinopia in volumetrico chiaroscuro su cui stendere i colori.
Il giardino, bordato da un triportico filologicamente ricostruito con i suoi stessi elementi originari, era ornato da aiuole simmetricamente disegnate e protette lungo i bordi da un’incannucciata. Le analisi palinologiche e lo studio dei fori lasciati dalle radici nella terra ha permesso di ricostruire con precisione di dettaglio le essenze che vi erano piantate: in particolare rosacee e cupressacee su un parterre di trifoglio, mentre un filare di viti copriva il muro di confine della casa sul quarto lato.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
7.4 Pannello “La casa dei Casti amanti” (Regio IX)
Collocazione: Via dell’Abbondanza (fig. 60)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello a parete
Contenuti: leggibili
La casa dei Casti Amanti
La casa dei Casti Amanti prende il nome da un dipinto simposiaco raffigurante una coppia intenta a scambiarsi un bacio sensuale, e tuttavia casto, durante un convito estivo celebrato da due uomini che si accompagnano ad etere su letti disposti sotto un velario all’aria aperta, in cui musica e danza fanno da corollario al vino e all’amore.
L’edificio è in effetti un panificio con
ambienti residenziali e un’annessa sala di
ristorazione, nella quale sono stati raffigurati
sulle pareti il quadretto prima descritto e altre due scene simili, in cui, con fine ironia, vengono illustrati gli “inconvenienti” accessori di tali allegri banchetti.
Nell’opificio sono state conservate in situ le carcasse dei muli impiegati a far girare le macine per la molitura del grano, mentre ben visibile nella corte centrale il forno a legna, molto simile a quello ancora oggi utilizzato in zona soprattutto per la cottura della pizza. E’ possibile seguire le varie fasi della lavorazione del prodotto scandite da un ben strutturato processo di lavorazione a catena.
Numerose osservazioni condotte nella struttura sui restauri in corso al momento dell’eruzione hanno permesso di chiarire che questi erano condotti per riparare non già i danni del terremoto del 62 d.C., cosa già avvenuta molti anni prima ma quelli di un terremoto occorso solo pochi giorni prima dell’eruzione stessa e verosimilmente prodromo di essa. Tale dato lascia anche inferire che i lavori di restauro in corso evidenziatisi in vari edifici pompeiani siano da attribuire piuttosto a tale evento e non già a quello di 18 anni prima. Ciò modifica di molto l’immagine dell’economia e della società pompeiana degli ultimi decenni, prima ritenuta incapace di reagire prontamente alla catastrofe e bisognosa quindi di un tempo lunghissimo per poter procedere alla ricostruzione post-terremoto.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
7.5 Pannello “Il terremoto che seguì l’eruzione” (Regio IX)
Collocazione: Via dell’Abbondanza (fig. 61)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello a parete
Contenuti: leggibili
Il terremoto che seguì l’eruzione
Ad eruzione del 79 d.C. quasi terminata, quando i lapilli prima e cenere poi avevano già ricoperto il sito, ancora fenomeni sismici di notevole ampiezza si ripercossero nell’are vesuviana. Di essi dà un efficace racconto Plinio il Giovane nella seconda lettera scritta a Tacito. Un’impressionante documentazione visiva ne è invece offerta dal muro di tramezzo posto nella bottega al nr. 7.
Il sistema di sospensione della struttura muraria alla copertura ha permesso di conservare in situ, nella posizione esatta in cui è
stata rinvenuta, la parte superiore del tramezzo,
scalzata dalla sua base e fatta arretrare dal suo
asse evidentemente da un notevole movimento sismico.
Il fatto che tale struttura divelta non sia precipitata
a terra, ma sia rimasta in posizione verticale, è dovuta all’essere ormai la stanza stessa già completamente piena di proietti piroclastici. In particolare la cenere vulcanica, non ancora consolidatasi, ha permesso alla struttura tranciata di conservare la sua posizione eretta, quand’anche su un asse più arretrato, peraltro in direzione del tutto opposta a quella dell’avanzare dei flussi piroclastici e quindi senz’altro indipendente da tale fenomeno. Una visione veramente drammatica e diretta delle forze naturali che l’eruzione ha messo in campo.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
7.6 Pannello “Il cantiere dei Casti Amanti: un laboratorio aperto ai visitatori” (Regio IX)
Collocazione: Via dell’Abbondanza (fig. 62)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello a parete
Contenuti: leggibili
Il cantiere dei Casti Amanti: un laboratorio aperto ai visitatori
Lo scavo archeologico dell’insula “dei Casti Amanti” (Reg. IX, ins. 12) viene condotto più che per portare alla luce nuovi edifici pompeiani, per offrire risposte ai numerosi interrogativi inerenti la vita e la fine di Pompei. E’ stato pertanto concepito un laboratorio d’indagine scientifica in cui numerose professionalità di formazione diversa, quali architetti, ingegneri, geologi, vulcanologi, chimici, fisici, biologi, zoologi, paleopatologi, petrologi lavorano a contatto stretto e diretto con l’archeologo per permettere di trarre dallo scavo il maggior
numero di conoscenze possibili.
Questo cantiere-evento, una volta completati i percorsi di fruizione realizzati attraverso passerelle soprelevate, verrà aperto ai visitatori che potranno osservare direttamente, in tempo reale, le operazioni di scavo e di restauro mentre si svolgono sotto i loro occhi. Inoltre attraverso installazioni tecnologiche multimediali il visitatore potrà meglio osservare e comprendere sia la complessa attività di scavo e recupero nonché l’insieme dei fenomeni avvenuti durante l’eruzione vulcanica del 79 d.C.
Un cantiere, un laboratorio, un evento: un modo nuovo per leggere e comprendere le pagine del diario del giorno in cui Pompei fu distrutta.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
8. SEGNALETICA INFORMATIVA DEL PROGETTO FRIENDLY POMPEI
Friendly Pompei, inserito nel programma di valorizzazione PompeiViva (2010), propone un percorso di visita agli scavi, facilitato e alternativo, della durata di circa 3 ore, pensato e realizzato per le esigenze dei visitatori con ridotte possibilità motorie (genitori con bambini piccoli e passeggini, anziani, diversamente abili). Appositi raccordi e rampe rendono più agevole il cammino lungo un percorso prestabilito dove è possibile ammirare alcuni degli edifici della città.
La segnaletica informatica di questo percorso è caratterizzata dei totem esplicativi (supporti autoportanti trasparenti su basi in cemento) e pannelli trasparenti pendenti o affissi a parete, posti all’esterno e/o all’interno degli edifici (19 in totale).
Questi offrono una serie di informazioni uguali e differenziate.
I pannelli autoportanti, posti solitamente all’ingresso degli edifici visitabili o lungo i vicoli, mostrano rispettivamente: una pianta con la segnalazione dei punti di visita offerti dal percorso, accompagnati da una legenda esplicativa nella parte sottostante; indicazione sulla mappa, in un colore differente, che contraddistingue ciò che si sta visitando e dunque della posizione dell’utente rispetto al percorso; informazioni, in italiano e inglese, a carattere didattico, a volte corredate da immagini, riguardanti notizie sulla storia dell’edificio, sulle sue caratteristiche più importanti e ancora informazioni sui proprietari.
Tutti gli altri pannelli (in particolare quelli posti all’interno dei complessi) riportano testi, in italiano e inglese, corredati da immagini, su alcune peculiarità degli edifici.
Partendo dall’ingresso secondario da Piazza Anfiteatro 12 sono le tappe segnalate nel percorso (fig. 63):
8.1 Ingresso-uscita da Piazza Anfiteatro
8.2 Necropoli di Porta Nocera
8.3 Orto dei fuggiaschi
8.4 Vigneto/Vineyard Domus della Nave Europa
8.5 Domus della Nave Europa
8.6 Caupona Euxinus
8.7 Domus di Menandro
8.8 Domus dei Quattro Stili
8.9 Domus di Casca Longus
8.10 Termopholium di Lucius Vetutius Placidus
8.11 Domus di Giulio Polibio
8.12 Inizio percorso di uscita-Vicolo della Nave Europa
Esempio di strutturazione contenuti pannello Friendly Pompei (fig. 64)
8.1 Ingresso-uscita da Piazza Anfiteatro
Collocazione: a sinistra di Piazza Anfiteatro all’esterno dell’ingresso (figg. 65-66)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
INGRESSO
Friendly Pompei percorsi facilitati
Un nuovo percorso pensato per le esigenze dei visitatori con ridotte possibilità motorie (genitori con bambini piccoli o passeggini, anziani, diversamente abili). I marciapiedi e le strade dell’antica città possono essere un ostacolo al piacere della scoperta di Pompei.
Oggi rampe e appositi raccordi rendono più agevole il cammino; non sono state eliminate tutte le barriere architettoniche ma sono più facilmente accessibili alcuni luoghi simbolo e le domus più significative.
Da qui friendly Pompei!
Una segnaletica chiara indica il percorso: si possono ammirare una delle necropoli della città, i calchi di alcune vittime, delle aree coltivate a vigneto e ancora magnifiche domus ma anche strutture per la prima volta aperte al pubblico. Questa prima passeggiata tra le insulae dura circa 3 ore. Nei prossimi mesi il percorso verrà esteso anche ad altre aree, come il Foro e la Palestra Grande.
Benvenuti a Pompei.
A sinistra:
La visita alla domus di Giulio Polibio è possibile per piccoli gruppi e previa prenotazione. Rivolgersi al personale della biglietteria per eventuali disponibilità di accesso.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
8.2 Necropoli di Porta Nocera
Collocazione: vialetto antistante la Necropoli di Porta Nocera (lato sud) (figg. 67-68)
Misure: non recuperabili
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Necropoli di Porta Nocera
La porta di ingresso alla città è così chiamata perché da essa partiva il percorso che conduceva fino a Nocera, a quel tempo la città più importante della regione. Nelle mura perimetrali, lungo l’odierna Via Nocera, si aprivano alcune botteghe, quali quelle delle lucerne, del profumiere, dello stuoaio nonché un vivaio.
Le necropoli, con i monumenti sepolcrali destinati ad accogliere le ceneri del morto, erano abitualmente collocate lungo le strade principali che uscivano dalla città.
Quella situata all’uscita di Porta Nocera è probabilmente la più interessante, tenuto conto della monumentalità delle tombe. Su di esse le iscrizioni funerarie raccontano le varie storie delle famiglie dei defunti.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
Note: il pannello è stato consultabile dall’esterno del sito archeologico. Dall’interno vi si accede, infatti, attraverso un cancello occasionalmente aperto per le persone con difficoltà motorie.
8.3 Pannello Orto dei fuggiaschi (Regio I, ins. 21)
Collocazione: all’ingresso dell’orto, lungo Vicolo dei Fuggiaschi (figg. 69-70)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: parzialmente leggibili
Orto dei fuggiaschi
Quest’area di forma rettangolare era adibita (a vigneto). La presenza di un triclinio fa supporre che il prodotto venisse lì servito ai clienti che (lo consumavano) insieme ad altre pietanze, distesi su letti (tricliniari) in muratura. Il nome deriva dal ritrovamento di (tredici) corpi nella zona centrale del vigneto. Le vittime si trovavano nello stato di cenere ad un’altezza di 3,5 m dal livello del terreno, che era stato (coperto) dalla pioggia di lapilli. Al momento dello scavo (venne) realizzato, ottenuto facendo co(lare) gesso liquido nell’impronta cava che avevano lasciato (i) corpi.
“Sono morti da diciotto secoli, ma sono creature (umane) che si vedono nella loro agonia. Lì non è arte, non è imitazione; ma sono le loro ossa, le reliquie della c(….) dè loro panni mescolati col gesso; è il dolore della morte che riacquista corpo e figura”.
Luigi Settembrini in una lettera a I Pompeiani del 186(3)
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: mediocre
Note: il testo indicato nelle parentesi è una integrazione effettuata in fase di trascrizione poiché non più leggibile sul pannello.
8.4 Pannello Vigneto – Domus della Nave Europa (Reg. I, ins. 15)
Collocazione: all’ingresso del vigneto della casa, lungo Vicolo della Nave Europa (figg. 71-72)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Vigneto/Vineyard Domus della Nave Europa
La coltivazione della vite era molto diffusa in città e in campagna. Nelle zone periferiche della città le domus erano caratterizzate dalla presenza di un’area agricola. Gli studi su questo vigneto hanno dimostrato la presenza di 416 cavità di radici, che testimoniano la presenza di un orto-frutteto, con alcuni olivi e alberi da frutta intercalati ai filari di viti. L’intera area è stata reimpiantata esattamente come era e ciascuna pianta collocata accanto ai calchi originali delle antiche radici. Attualmente sono presenti 1.250 piante, su una superficie complessiva destinata a viti di 1.500 mq.
Due sono le tipologie di vitigno attualmente coltivato: il Piedirosso e lo Scascinoso. Al vino, prodotto dal 1996 in collaborazione con l’azienda vinicola di Mastroberardino, è stata data la denominazione di “Villa dei Misteri”.
L’ingresso al vigneto avviene dalla domus della Nave Europa.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
Note: vigneto non visitabile
8.5 Pannello Domus della Nave Europa (Reg. I, ins. 15)
Collocazione: all’ingresso della casa, lungo Via di Castricio (figg. 73-74)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Domus della Nave Europa
Il nome di questa domus deriva dal graffito di una nave da carico presente sulla parete a sinistra del porticato. E’ raffigurata una nave, “Europa”, che rimorchia una barchetta di salvataggio: è l’immagine più imponente ed elegante di imbarcazione ritrovata in area vesuviana. La casa è caratterizzata da un porticato posto al centro della struttura e delimitato sui tre lati da un colonnato dorico. Sono state rinvenute un gran numero di anfore, probabilmente legate all’attività commerciale della domus. Le vasche presenti a destra del porticato servivano verosimilmente a pulire le anfore stesse.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: mediocre
8.6 Pannello Caupona di Euxinus (Reg. I, ins. 11)
Collocazione: all’ingresso della casa, lungo Via di Castricio (figg. 75-76)
Misure: 110 x 0,50 m, spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente a parete
Contenuti: leggibili
Caupona di Euxinus
Sull’altro lato della strada è visibile il dipinto di un larario (edicola sacra) raffigurante un serpente agathodemone (portatore di felicità) che striscia verso delle offerte votive, quali una pigna, uova e frutta. L’immagine è situata sulla parete di una caupona (osteria) il cui nome deriva da un manifesto elettorale posto all’epoca a sinistra dell’ingresso, in cui l’oste Euxinus sosteneva l’elezione di Postumius e di Cerrinus alla carica di aediles (magistrati eletti dal popolo che si occupavano della cura della città). La presenza di un piccolo vigneto fa supporre che del vino fosse prodotto e consumato. E’ possibile che il piano superiore della caupona venisse utilizzato come alloggio per i clienti di passaggio.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
Note: edificio non visitabile
8.7 Domus del Menandro
L’edificio è visitabile e rientra nel percorso di Friendly Pompei (fig. 77); tuttavia, allo stato attuale, non sono presenti i totem esplicativi come accade per gli altri “punti di visita”.
8.8 Domus dei Quattro Stili
L’edificio, allo stato attuale, non è visitabile (fig. 78); le strade di accesso che vi conducono non sono percorribili. Pertanto non è stato possibile documentare e verificare la presenza dei pannelli esplicativi del percorso Friendly Pompei.
8.9 Pannello della Domus di Casca Longus (Reg. I, ins. 6)
Collocazione: all’ingresso della casa, lungo Via dell’Abbondanza (figg. 79-80)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Domus di Casca Longus
La casa è caratterizzata dalla presenza, nei pressi dell’impluvium, della base di un tavolo marmoreo costituita da tre zampe decorate con teste di leone che recano sulla sommità l’iscrizione “P. Casca Long(us)”. Casca Longus fu il congiurato che colpì per primo Cesare nel Senato nel 44 a.C. Divenne successivamente tribuno della plebe e proscritto, andò in Oriente, dove morì nel 42 a.C. insieme a Bruto, dopo la battaglia di Filippi in Macedonia. I suoi beni furono confiscati e, attraverso vendite pubbliche, il tavolo fu evidentemente acquistato dal ricco proprietario di questa domus. La casa è nota anche con il nome “Quadretti Teatrali”, per la presenza nell’atrio di rilevanti decorazioni a soggetto teatrale. Alle spalle degli ambienti dell’atrio è visibile un porticato con giardino.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: mediocre
8.10 Pannelli del Thermopolium di Lucius Vetutius Placidus (Reg. I, ins. 8)
n.1
Collocazione: all’ingresso davanti al bancone, lungo Via dell’Abbondanza (figg. 81-82)
Misure: 1 x 0,24 m
Tipologia: pannello autoportante
Contenuti: leggibili
Il bancone rivestito di opus sectile (segmenti marmorei di vari colori che compongono forme geometriche), si presenta ancora completo dei dolia (recipienti di terracotta). In uno di essi venne rinvenuto il contenuto della cassa, costituito da monete di piccolo taglio: 374 assi e 1.237 quadranti, per un valore complessivo di circa 170 sesterzi. E’ quasi certo che tale somma, costituita da “spiccioli” rappresentasse l’incasso dell’attività commerciale, forse abbandonato dal proprietario durante le drammatiche fasi dell’eruzione con la speranza di poterlo recuperare in un secondo momento.
Sul bancone, sono stato rinvenuti, inoltre, una serie di incavi di varie dimensioni (vedi foto) . Difficile è l’interpretazione del loro utilizzo. Probabilmente servivano ad identificare i tagli e la validità delle varie monete in uso all’epoca.
Sulla parete a destra del bancone c’è un larario (edicola sacra) dipinto a tempietto con colonne corinzie. Al centro sono raffigurati i Lari e il Genio sacrificante su di un altare non fisso, mentre ai due lati dell’edicola le divinità protettrici del commercio e del vino, Mercurio e Dionisio. Al di sotto dell’edicola sono presenti i serpenti agatodemoni (divinità considerate portatrici di prosperità ed abbondanza) che strisciano verso un’ara centrale. La raffigurazione coprì un precedente larario di più modeste dimensioni, probabilmente danneggiato in seguito alle frequenti scosse sismiche che interessarono l’area vesuviana prima dell’eruzione.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
n.2
Collocazione: nel passaggio dal termopolium alla zona abitativa (fig. 83)
Misure: 0,94 x 0,68 m
Tipologia: pannello pendente a parete
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Termopolio – Thermoplium
Vista la diffusa abitudine di consumare il prandium (la colazione di mezzogiorno) fuori casa, era molto facile imbattersi a Pompei in uno spazio commerciale come questo. Il locale era generalmente costituito da una stanza con ampia apertura sulla strada, occupata in parte dal banco in muratura in cui sono inseriti i dolia (recipienti di terracotta), che contenevano cibo da consumare al momento. Talvolta erano presenti anche una o più stanze retrostanti, dove poter consumare il pasto.
Il termpolio di Lucius Vetutius Palcidus è tra i migliori esempi rinvenuti di questo tipo di attività con abitazione annessa. La presenza di alcuni programmi elettorali dipinti sulla facciata nonché il nome su tre anfore rinvenute all’interno, hanno permesso di identificare il proprietario del termpolio, il dominus, in Lucius Vetutius Placidus.
La facciata su Via dell’Abbondanza venne riportata alla luce nel novembre del 1912, mentre lo scavo dell’intero edificio venne effettuato alcuni anni dopo, nel 1938-1939.
La struttura del termopolio, grazie all’attuale intervento di restauro, viene per la prima volta completamente aperta al pubblico. Per molti anni, infatti, è stata visibile unicamente dall’esterno.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
n.3
Collocazione: nei pressi dell’atrio retrostante il termopolium (fig.84)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermoplium di/of Lucius Vetutius Placidus
La struttura, per molti anni visibile solo dall’esterno, grazie al recente intervento di restauro, è ora completamente accessibile al pubblico. L’abitudine di consumare il prandium (la colazione di mezzogiorno) fuori casa favoriva lo sviluppo di attività come il termopolio, locale costituito da una stanza, aperta sulla strada, con un banco in muratura in cui erano inseriti i dolia 8recipienti di terracotta), che contenevano cibo da consumare. Questo termopolio è caratterizzato dalla compresenza di una zona privata e di locali commerciali ed è tra i migliori esempi di questa tipologia. In uno dei dolia venne rinvenuto l’incasso dell’attività, abbandonato durante le drammatiche fasi dell’eruzione. Sulla parete a destra del bancone si ammira un lararium (edicola sacra) dipinto a tempietto con colonne corinzie. La parte commerciale è completata dall’oecus, la sala di rappresentanza, e probabilmente da un triclinium, nel quale veniva servito e consumato il pasto. La parte privata era caratterizzata dal triclinuim, in cui si consumavano i pasti sdraiati secondo l’usanza greca e da un suggestivo viridarium cum triclinio, giardino con triclinio estivo.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: discreto
n.4
Collocazione: sala di rappresentanza “oecus” del termopolium (fig. 85)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Sala di rappresentanza – Oecus
La sala, nella quale probabilmente gli avventori potevano consumare il cibo in maniera più riservata, è caratterizzata dal tipico pavimento in cocciopesto. Questo materiale è costituito da calce mescolata a frammenti di terracotta ed era molto utilizzato in età romana, non solo come pavimento ma anche come impermeabilizzante per il rivestimento di vasche o cisterne e per la maggior parte marciapiedi di Pompei, come quelli di via dell’Abbondanza. Al centro di tale pavimento è ancora visibile un prezioso emblema (riquadro) costituito da marmi policromi in opus sectile.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
n.5
Collocazione: antistante il triclinio nella sala di rappresentanza “oecus” del termopolium (fig. 86)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Triclinio – Triclinum
Questo locale rappresenta il retrobottega del termpolio ed era probabilmente adibito a triclinio (luogo nel quale veniva servito e consumato il pasto dai clienti). Una porta metteva in collegamento tale ambiente con la sala di rappresentanza, rendendolo nello stesso tempo isolato dal resto della casa. Il pavimento è in cocciopesto e presenta un emblema in opus sectile.
Le pareti sono impreziosite da decorazioni di Terzo Stile (caratterizzato da grandi riquadri divisi da esili candelabri; il riquadro centrale presenta una grande composizione figurativa). La decorazione di questa stanza, anche se molto semplice, è stata realizzata nello stesso periodo del sontuoso triclinio post in fondo all’edificio.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
n.6
Collocazione: atrio della casa (fig. 87)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Corridoio di ingresso – fauces
Rappresenta l’ingresso della parte privata della struttura del termopolio. Alla domus si accedeva, infatti, da un vicolo perpendicolare a via dell’Abbondanza. Entrando da questa porta si entrava direttamente nell’atrio.
Atrio con impluvio – Atrium cum impluvio
Caratteizzato dalla presenza di una colonnina marmorea, forse la base di una vaschetta, l’atrio presenta un impluvium (vasca) per la raccolta d’acqua piovana necessaria per gli usi della domus. Gli attuali lavori di restauro hanno permesso di portare alla luce una pavimentazione realizzata con scaglie di marmi pregiati di vario colore; si nota anche il canale di scarico che convogliava l’acqua nella cisterna sottostante e quello che permetteva all’acqua di defluire verso la strada. Le pareti dell’ambiente presentano nella zona centrale pannelli delineati in rosso ed è visibile la parte superiore
con il capitello dorico di una colonna relativa ad una precedente
fase costruttiva dell’edificio.
n.7
Collocazione: davanti al triclinio dell’abitazione (fig. 88)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Triclinio – Triclinium
Era l’ambiente privato della domus nel quale si consumava il pasto sdraiati su letti tricliniari, secondo l’usanza greca. Dopo il restauro si può notare sul pavimento il riquadro centrale realizzato con scaglie marmoree, intorno al quale venivano disposti i letti tricliniari. Sulle pareti laterali sono visibili gli incassi per i letti.
Nella parete di destra sono percepibili la luminosità e la bellezza degli affreschi di Terzo Stile: sono raffigurate nei pannelli di separazione vedute di scorcio, prospettive architettoniche, sottili ghirlande che sorreggevano quadretti, eleganti candelabri e tripodi.
Al centro della stessa parete è visibile, in buono stato di conservazione, il quadro raffigurante “Il ratto di Europa”, con Giove nelle sembianze di un toro. Sulla parete di sinistra sono, invece, conservati frammenti ricomposti che lasciano immaginare uno schema simile a quello della parete di destra.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
n.8
Collocazione: davanti al cubicolo dell’abitazione (fig. 89)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Cubicolo-Cubiculum
La presenza di un incasso per il letto permette di identificare la funzione di tale ambiente come camera da letto. E’ caratterizzato dalla presenza dell’anticamera e dell’alcova, suddivisione intuibile da una differente decorazione pavimentale delle due zone. Il pavimento in cocciopesto presenta, infatti, nella parte adibita ad anticamera, un tappeto di crocette e rete di losanghe (decorazione romboidale) ed in alcuni punti presenta ancora il leggero strato di intonaco che lo ricopriva. L’ambiente era originariamente coperto da un soffitto a volta, del quale ancora si conservano tracce su una delle pareti laterali. E’ inoltre visibile una nicchia di larario, illuminata attraverso la finestra strombata dell’opposta parete.
Le pareti affrescate, in buono stato di conservazione, presentano decorazioni pittoriche di tardo Terzo Stile, che riproducono sottili candelabri floreali e quadretti con uccelli alternati a ghirlande. Gli affreschi, in alcuni punti, coprono pitture del Secondo Stile (caratterizzato da elaborate architetture in prospettiva per tutta la lunghezza della parete).
Nell’ultimo periodo il cubicolo fu adibito a deposito di anfore.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
n.9
Collocazione: davanti al porticato dell’abitazione (fig. 90)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Giardino con triclinio estivo – viridarium cum triclinium
Il giardino è delimitato, sul lato del portico, da colonne di tufo rivestite di intonaco rosso. Nel giardino è stato ritrovato un monopodium (tavolo rotondo) di marmo. Solitamente i triclini all’aperto erano ombreggiati da pergole di vite, mentre le aiuole erano probabilmente coltivate con piante aromatiche, che tornavano utili anche in cucina.
Il triclinio estivo è composto da tre letti di diverse dimensioni che, nella parte interna, erano decorati con motivi geometrici e floreali. Il triclinio, inoltre, era coperto e ombreggiato da un pergolato che poggiava sulle colonne di laterizio rivestite di stucco.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
n.10
Collocazione: tablinum dell’abitazione (fig. 91)
Misure: 1,80 x 1,60 m
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Thermopolium Lucius Vetutius Placidus
Il restauro
La struttura del termo polio, grazie all’attuale intervento di restauro, viene per la prima volta completamente aperta al pubblico. Per molti anni, infatti, è stata unicamente visibile solo dall’esterno.
Gli interventi di restauro hanno riguardato in particolare la sostituzione delle coperture fatiscenti e la verifica dell’integrità di quelle restanti, nonché il consolidamento delle murature, delle pareti affrescate, dei pavimenti e degli intonaci delle colonne del portico e del triclinio.
Per quanto riguarda le coperture sono stati rimossi i solai, ormai danneggiati dal tempo, del cubicolo, del triclinio principale, del portico, sostituiti con travi e tavolati in legno di castagno, opportunamente trattati e impermeabilizzati. Nei restanti ambienti sono stati eseguiti interventi di impermeabilizzazione, laddove necessario.
Sono state realizzate una serie di sarciture (chiusura delle lesioni) delle murature per riparare profonde lesioni che compromettevano la stabilità della struttura e sono state protette e consolidate le sommità murarie perimetrali, al fine di preservarle dalle infiltrazioni di acqua e dall’azione distruttiva della vegetazione.
Le pareti affrescate sono state ripulite dalle polveri e dagli elementi degradati di vecchi restauri. La pellicola pittorica e gli intonaci sono stati opportunamente trattati e consolidati con protettivi specifici e sono stati realizzati i lacertini (stuccature) perimetrali per assicurarne una migliore adesione al supporto murario ed una maggiore protezione dall’umidità.
In particolare sull’affresco del larario è stato anche effettuato un ritocco pittorico sulla parte aggiunta in una precedente operazione di messa in sicurezza (individuabile nella parte in basso a sinistra dell’affresco) al fine di meglio raccordarne la cromia con le parti preesistenti.
L’intervento di restauro del bancone ha riguardato la pulitura dei marmi di rivestimento e la rimozione dell’intonaco moderno, sostituito con una malta nel rispetto delle parti originali.
I pavimenti di tutti gli ambienti sono stati ripuliti e consolidati nelle parti danneggiate, realizzando le relative integrazioni con malte specifiche. L’intervento ha riguardato sia i pavimenti in cocciopesto che quelli caratterizzati dalla presenza di marmi policromi in opus sectile, come quelli degli ambienti tricliniari, dell’oecus e del tablinum.
Il triclinio estivo è stato protetto con una copertura realizzata con materiali leggeri e poco invasivi che preservano anche il frammento di intonaco affrescato conservato sulla parete di fondo. Su una delle colonne in laterizio di sostegno della tettoia, lo stucco rosso originario è stato riposizionato in situ grazie all’individuazione degli attacchi dei frammenti ormai distaccatisi. Nel triclinio sono state eseguite le necessarie integrazioni con malte per ripristinare sia i livelli del pavimento che dei piani di appoggio orizzontali e delle pareti verticali dei letti, conferendo così maggiore compattezza alla struttura.
Nel giardino è stata rimessa in luce la canaletta di raccolta e scolo delle acque piovane, riattivandone la funzione ed è stato riportato il piano di calpestio al suo originario livello.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
8.11 Pannello della Domus di Giulio Polibio (Reg. IX, ins. 13)
Collocazione: davanti l’abitazione, lungo Via dell’Abbondanza (figg. 92-93)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Domus di Giulio Polibio
L’attribuzione del nome sulla casa deriva da iscrizioni elettorali presenti sia all’interno che sulla facciata esterna. L’agiatezza dei proprietari è testimoniata dalle decorazioni pittoriche di II e I secolo a.C. così come le decorazioni pavimentali dei vari ambienti: marmi provenienti dall’Italia, dalla Grecia, dall’Asia Minore e dall’Africa settentrionale. I molti studi sulla domus e i suoi abitanti hanno permesso di elaborare un percorso di visita attraverso i vari ambienti, che come mossi da vita vera, si “animano” riproducendo i rumori e i suoni che l’eruzione ha messo a tacere. All’interno sono stati inoltre ricostruiti in legno alcuni arredi della casa quali armadi, tavoli e letti tricliniari. Nella domus sono stati inoltre trovati, durante gli scavi, dodici corpi.
Sarà proprio Giulio Polibio ad accogliere i visitatori.
La visita è possibile per piccoli gruppi e previa prenotazione, al numero 199 104 114, oppure da cellulari e dall’estero al numero +39 06 39967850. Rivolgersi al personale di accoglienza per eventuali disponibilità di accesso.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: buono
8.12 Pannello inizio percorso di uscita da Vicolo della Nave Europa
Collocazione: inizio Vicolo della Nave Europa (nord est) (figg. 94-95)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Inizio percorso di uscita
Da Vicolo della Nave Europa verso Piazza Anfiteatro
Chi volesse continuare a scoprire le altre meraviglie di Pompei può proseguire la visita lungo i tradizionali percorsi della città antica.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: mediocre
1. SEGNALETICA DEL PERCORSO POMPEI BIKE
1.1 L’INIZIATIVA POMPEI BIKE
Iniziativa partita il 29 maggio 2010 e inserita nel programma PompeiViva (fig.96); ha previsto la creazione di un percorso ciclo-pedonale fuori le mura perimetrali della città antica al fine di coniugare la visita agli scavi archeologici ad una passeggiata a piedi o in bicicletta. Il percorso prestabilito, di circa 5 km tra andata e ritorno, parte da Piazza Anfiteatro per giungere alla Villa dei Misteri.
Il percorso rientra nel costo del biglietto ed è fruibile a piedi o utilizzando la propria bicicletta oppure noleggiandone una completamente gratuita (completa di casco) presso l’infopoint gestito dalla Federazione italiana amici della bici (FIAB).
Lungo il percorso di Pompei bike sono presenti aree verdi attrezzate per la sosta (fig. 96) e punti di osservazione panoramica sia verso il Vesuvio che verso gli scavi archeologici, con scorci panoramici tra archeologia e natura, dalle rovine al mare. Sono presenti, inoltre, tabelle informative, presso ogni tappa prestabilita, con l’indicazione degli edifici visitabili in quel punto, e rastrelliere per consentire ai ciclo turisti di parcheggiare la bici ed entrare a piedi nella città antica.
1.2. IL PERCORSO POMPEI BIKE
Il percorso parte da Piazza Anfiteatro, uno degli ingressi secondari alla città, ed è costituito da 7 tappe (questa compresa) (fig. 97).
Tappa 1: Piazza Anfiteatro, inizio/conclusione del percorso e punto noleggio biciclette.
Tappa 2: Porta Sarno con ingresso su Via dell’Abbondanza per la visita:
– Anfiteatro (diramazione su Vicolo dell’Anfiteatro),
– Domus della Venere in Conchiglia
– Domus di Octavius Quartio
Tappa 3: Porta Nola con ingresso su Via di Nola per la visita:
– Domus di Obellio Firmo
– Domus di Marco Lucrezio Frontone
Tappa 4: Porta Veusvio con ingresso su Via del Vesuvio per la visita
– Necropoli di Porta Vesuvio,
– Domus dell’Ara Massina
– Domus degli Amorini dorati
Tappa 5: Torre Mercurio, tappa di sosta con punto di osservazione panoramico.
Tappa 6: Porta Ercolano con ingresso su Via Consolare per la visita:
– Domus di Sallustio
– Domus del Forno
– Domus di Pansa
Tappa 7: Villa dei Misteri
2. LE TABELLE INFORMATIVE POMPEI BIKE
Sono dislocate lungo il percorso e, in particolare, nei punti di sosta (tappe), immediatamente accanto alle rastrelliere per parcheggiare la bici.
In totale sono sette tabelle contenenti diverse informazioni.
Riprendono la tipologia e la schematizzazione dei contenuti dei pannelli trasparenti autoportanti realizzati per il progetto Friendly Pompei.
Esempio di strutturazione contenuti tabella Pompei Bike (fig. 98).
2.1 Tabella Piazza Anfiteatro (inizio e conclusione percorso)
Collocazione: inizio percorso, a sud dell’anfiteatro (fig. 99)
Misure: 1,80 x 1,00 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Pompei bike: percorso ciclopedonale
Il percorso ciclo-pedonale Pompei bike unisce la visita agli scavi archeologici ad una passeggiata in bicicletta o a piedi. Per accedere al percorso sarà possibile usare la propria bici o noleggiarla gratuitamente, completa di casco, all’ingresso di Piazza Anfiteatro, presso l’infopoint gestito dalla FIAB (Federazione Italiana amici della bici). Il percorso parte da Piazza Anfiteatro e arriva fino a Villa dei Misteri, lungo le mura perimetrali della città antica, su quello che può essere definito il percorso ciclabile più bello del mondo, tra archeologia, natura e scorci panoramici, dalle rovine al mare. Lungo il percorso, che ha una lunghezza di 5 km (andata e ritorno), sono state disposte tabelle informative e rastrelliere, che permettono di lasciare la bicicletta e di entrare a piedi facilmente negli scavi archeologici per visitare luoghi di grande suggestione: domus aperte per la prima volta al pubblico dopo tanti anni, come la domus di Obellio Firmo e la domus di Marco Lucrezio Frontone ed altre ormai accessibili in maniera permanente come la domus degli Amorini Dorati, quella dell’Ara Massima e la domus di Sallustio.
Lingua: italiana; inglese
Stato di conservazione: buono
2.2 Tabella Porta Sarno
Collocazione: ingresso esterno Porta Sarno (figg. 100-101)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Porta Sarno-Via dell’Abbondanza
Via dell’Abbondanza era il decumanus maximus, la via principale che attraversava la città in direzione est-ovest, dal Foro a Porta Sarno. Particolarmente animata e rumorosa, su di essa si affacciavano botteghe, officini e termpoli (locali in cui si servivano vivande).
ANFITEATRO
Costruito intorno all’80 a.C. è tra i più antichi, con una capienza di circa 20.000 persone. Durante uno spettacolo, nel 59 a.C. scoppiò una rissa tra pompeiani e nocerini, con morti e feriti, che ne determinò la chiusura per dieci anni.
DOMUS DELLA VENERE IN CONCHIGLIA
Il nome deriva dal grande affresco che raffigura Venere, dea protettrice di Pompei, mentre naviga su una conchiglia circondata da due amorini (raffigurazioni di fanciulli con ali) e trainata da un delfino. Il giardino continua prospetticamente nelle decorazioni pittoriche delle pareti.
DOMUS DI OCTAVIUS QUARTIO (o di Loreio Tiburtino)
E’ una delle domus più estese e suggestive dal punto di vista pittorico. Si caratterizza per il giardino nel quale fontane e giochi d’acqua imitavano le rituali inondazioni del Nilo.
Lingua: italiana; inglese
Stato di conservazione: discreto
2.3 Tabella Porta Nola
Collocazione: ingresso esterno Porta Nola (figg.102-103)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Porta Nola-Via di Nola
La Porta, in posizione arretrata rispetto alle mura per ragioni difensive, risale al tardo II secolo a.C. Da essa comincia la Via di Nola che, proseguendo in Via della Fortuna, costituisce uno degli assi viari che attraversavano l’intera città in direzione est-ovest. Rappresentava un’importante arteria per il trasporto delle merci in città.
DOMUS DI OBELLIO FIRMO
Particolarità della casa è la presenza di un doppio atrio, di cui uno signorile, monumentale e composto da quattro colonne e l’altro, secondario senza colonne. Il giardino è circondato dal portico. Su una colonna è stato rinvenuto inciso un alfabeto osco, precedente a quello latino.
DOMUS DI MARCO LUCREZIO FRONTONE
Il proprietario è stato identificato in Marcus Lucretius Fronto, grazie a quattro iscrizioni elettorali a sostegno della sua nomina alle magistrature pubbliche, la più importante della quale era quella dei quinquennali (magistrati eletti ogni cinque anni). Pur non essendo di grandi dimensioni, la casa offre raffinate ed importanti decorazioni con quadri raffiguranti scene mitologiche e ville marittime.
Lingua: italiana; inglese
Stato di conservazione: buono
2.4 Tabella Porta Vesuvio
Collocazione: ingresso Porta Vesuvio (figg. 104-105)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Porta Vesuvio-via del Vesuvio
La porta era stata distrutta dal terremoto del 62 d.C. e non ancora completamente ricostruita prima dell’eruzione del 79 d.C. Da qui comincia l’omonima via che proseguendo in Via Stabiana, attraversa la città in direzione nord-ovest/sud-est.
NECROPOLI DI PORTA VESUVIO
Alle porte della città sorgevano le necropoli, caratterizzate dalla presenza di tombe le cui dimensioni e forme variavano in base all’appartenenza sociale del defunto. Di particolare rilievo è la tomba di C. Vestorius Priscus, impreziosita da scene di combattimento e di caccia.
DOMUS DELL’ARA MASSIMA
Ricche e ben conservate sono le decorazioni pittoriche, a soggetto mitologico, in questa casa di modeste dimensioni. Nella parete di fondo dell’atrio, si ammira il “Narciso alla Fonte”.
DOMUS DEGLI AMORINI DORATI
Le ricche decorazioni parietali, tra cui la ben conservata scena di Giasone che si presenta a Pelia, la rendono una delle domus più belle di Pompei. Il nome deriva da raffigurazioni di fanciulli con ali (Amorini) incisi su una foglia d’oro, che ornavano la parete di una stanza da letto.
Lingua: italiana; inglese
Stato di conservazione: buono
2.5 Tabella Torre di Mercurio
Collocazione: in corrispondenza di Torre Mercurio (fig. 106)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Torre di Mercurio-Via Mercurio
Da questo punto panoramico si può ammirare l’imponente Torre di Mercurio, struttura di guardia, composta da due piani, costruita tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C. che, con la sua posizione, domina il settore settentrionale della città. La torre permette di raggiungere il camminamento di ronda realizzato, probabilmente, all’epoca della Seconda Guerra Punica (219-201 a.C.). In quell’occasione venne anche rifatta, con blocchi di tufo, la facciata esterna delle mura e ampliato il terrapieno interno, per scongiurare l’utilizzo delle gallerie da parte degli assalitori. In corrispondenza della torre sono state rinvenute le tracce di una porta, successivamente chiusa, che dava accesso alla via di Mercurio. Questa è delimitata a sud dall’Arco Onorario e sul suo percorso si affacciano alcune delle domus più importanti, come quella di Meleagro e la domus dei Dioscuri.
Lingua: italiano; inglese
Stato di conservazione: mediocre
2.6 Tabella Porta Ercolano
Collocazione: ingresso Porta Ercolano (figg. 107-108)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Porta Ercolano
Una delle più imponenti in quanto costituita da tre aperture, le due laterali riservate ai pedoni e quella centrale, più grande, ai carri. Da qui si raggiungevano Oplontis, Ercolano e Napoli.
DOMUS DI SALLUSTIO
Come testimonia il ritrovamento di un sigillo, il proprietario era A. Cossius Libanus, che probabilmente la utilizzava come albergo. Lungo la facciata, su cui comparivano iscrizioni elettorali a sostegno di Sallustius, si aprono cinque botteghe e un termpolio (locale dove si servivano vivande). E’annesso un forno con l’unica canna fumaria conservata a Pompei.
DOMUS DEL FORNO
Composta da due piani: quello produttivo al pianterreno, e quello residenziale al primo piano. Sono visibili quattro macine e un forno per la lavorazione la cottura del pane.
DOMUS DI PANSA
Probabilmente apparteneva a C. Alleius Nigidius Maius, che affittava le stanze del piano superiore, come pubblicizzato dall’iscrizione nel vicolo adiacente la domus. La struttura occupa la maggior parte dell’insula e si sviluppa attorno al grande atrio con un peristilium monumentale (giardino circondato da portici colonnati).
Lingua: italiana; inglese
Stato di conservazione: buono
2.7 Tabella Villa dei Misteri
Collocazione: lungo il sentiero che conduce alla Villa (figg. 109-111)
Misure: 1,80 x 0,50 m; spessore 2,5 cm
Tipologia: pannello trasparente autoportante
Contenuti: leggibili
Villa dei Misteri
Lontana dal centro della città, la Villa prende il nome dal ritrovamento, lungo le pareti della sala da pranzo, di un affresco che inneggiava e introduceva ai misteri dionisiaci. Si tratta di dieci scene legate all’iniziazione femminile al matrimonio con la divinità. Particolare è l’utilizzo del “rosso pompeiano”, che ne impreziosisce la decorazione. Nella parte rustica della villa è visibile uno dei due torchi per la premitura dell’uva, ricostruito in copia, che rimanda all’utilizzo a vigneto del terreno circostante la villa.
Lingua: italiana; inglese
Stato di conservazione: buono
Note: in questo punto è presente anche un’indicazione direzionale su
Pannello che segnala di lasciare la bici e proseguire a piedi.
ANALISI E VALUTAZIONI SUI SISTEMI DI SEGNALETICA A POMPEI
Il lavoro condotto nei primi tre mesi di ricerca è stato rivolto al riconoscimento dei sistemi di segnaletica presenti nel sito archeologico di Pompei. Le relazioni precedenti hanno fornito una base documentaria sullo stato dell’arte del sito in merito a questa tematica; si è provveduto a documentare la totalità dei differenti supporti segnaletici e delle relative informazioni nei percorsi dell’area archeologica fruibili al pubblico.
Su questa base documentaria è stato possibile svolgere un’analisi dettagliata sull’offerta culturale attuale del sito cercando di evidenziare punti di forza e di debolezza per l’eventuale identificazione di strategie di intervento e linee progettuali per la sua futura valorizzazione. L’analisi della situazione attuale del sito archeologico, nel caso specifico quello di Pompei, ha rappresentato una fase fondamentale poiché ha permesso di comprendere l’ambiente e le dinamiche che lo governano e nel quale, eventualmente, inserire una proposta progettuale. Si è trattato di analizzare le condizioni nelle quali poter operare la gestione, individuando vincoli e opportunità.
Sulla base di quanto rilevato è stata utile la SWOT ANALYSIS, un’analisi, appunto, che consente di sistematizzare e rendere fruibili tutte le informazioni raccolte su un argomento specifico; può risultare utile a fornire dati per la definizione di politiche e linee di intervento e successivamente elaborare una strategia progettuale. Attraverso la swot analysis si individuano e classificano gli elementi positivi di forza; elementi negativi di debolezza; le opportunità da raggiungere nel breve-medio periodo; le minacce, ovvero le difficoltà, che si incontrano nel breve-medio periodo.
I punti di forza e di debolezza rappresentano la situazione attuale, quindi il presente, mentre opportunità e minacce riguardano il futuro.
L’acronimo del termine SWOT corrisponde a:
S STRENGTHS PUNTI DI FORZA
W WEAKNESSES PUNTI DI DEBOLEZZA
O OPPORTUNITIES OPPORTUNITÀ
T THREATS MINACCE
I punti di forza rappresentano tutti quegli aspetti positivi ovvero i maggiori elementi a favore dello sviluppo mentre i punti di debolezza individuano quegli ostacoli da superare. Le opportunità sono, invece, i possibili vantaggi futuri da utilizzare in relazione a una strategia di sviluppo mentre le minacce sono rappresentate dai fattori di rischio eventualmente verificabili in futuro che possono condizionare i risultati della strategia di sviluppo e di valorizzazione. In tal modo la Swot Analysis rappresenta un punto di riferimento poiché, una volta definita la situazione attuale del sito archeologico, permette di individuare problemi e potenzialità del sito stesso in relazione alla sua valorizzazione e fruizione. E’ possibile così stabilire gli elementi positivi (punti di forza) e/o quelli negativi (punti di debolezza) che caratterizzano un sito, analizzando al contempo le potenzialità e i fattori di rischio.
La SWOT Analysis è stata condotta per il sito archeologico di Pompei per ottenere una valutazione d’insieme su uno degli aspetti dell’offerta culturale del sito; in particolare sono stati esaminati i sistemi segnaletici che hanno il compito di assicurare non solo la fruibilità del sito ma anche un interesse scientifico e culturale alla visita.
LA SEGNALETICA
La segnaletica, nei luoghi di interesse culturale, riveste un ruolo fondamentale, poiché viene intesa come una serie di segnali coordinati che, attraverso un linguaggio universale, indirizza e guida in maniera semplificata il pubblico fruitore. Rappresenta il biglietto da visita più importante per un complesso archeologico; deve mettere a proprio agio il visitatore garantendogli tutte le informazioni necessarie e consentendogli libertà di movimento individuale.
La Wayfinding, letteralmente “scegliere /seguire un percorso”, si occupa della progettazione dei sistemi di segnaletica. Un buon progetto di segnaletica deve essere concepito analizzando diversi fattori; in primis occorre esaminare i flussi dei visitatori, individuare i percorsi e i punti dove occorre garantire loro le informazioni o l’eventuale ripetizione di alcune indicazioni, per offrire anche percorsi alternativi.
Un progetto di segnaletica completo deve essere strutturato su 4 livelli di informazioni:
L’efficacia di un progetto di segnaletica si valuta in base a una serie di parametri che sono rispettivamente:
L’efficacia grafica di un sistema di segnaletica dipende molto dal carattere scelto per il testo e soprattutto dal colore di fondo, nonchè da un suo uso sapiente al fine di generare un contrasto con le condizioni di illuminazione e le tonalità predominanti dell’ambiente naturale. Il colore nella segnaletica è un fattore molto importante e strategico proprio perché influisce direttamente sull’aspetto dell’ambiente, in modo da renderlo accogliente. Inoltre, molte persone possono avere deficit nella percezione dei colori e possono avere difficoltà nel distinguere colori simili da un punto di vista tonale; per questo motivo è necessario prestare attenzione alle combinazioni di colori che devono assicurare un alto contrasto di luminanza.
L’identità di un luogo di interesse culturale e pubblico viene determinata da un forte connubio tra spazio, architettura e contenuti. L’identità si definisce attraverso la presenza di elementi fisici che occupano un luogo e ne restituiscono, al tempo stesso, l’immagine e la comprensione. Il piano della comunicazione mira alla creazione di un forte legame visivo tra contenitore e contenuto che espliciti, in maniera lineare, lettura e comprensione degli aspetti materiali e immateriali che costituiscono l’identità di tale luogo.
In particolare la segnaletica e l’informazione sono una parte fondamentale dei servizi che un sito di interesse culturale deve offrire ai visitatori.
PUNTI DI FORZA
a) Presenza dei servizi sotto elencati:
– Biglietteria;
– Punto Informazioni;
– Book shop;
– Servizio audio guida (sei lingue + versione per bambini)
b) Presenza di pannelli espositivi pubblicizzanti:
– altri siti del circuito archeologico Vesuviano (esclusivamente l’Antiquarium di Boscoreale);
– progetti per la conservazione e restauro dell’area archeologica;
– eventi culturali che si svolgono all’interno del sito
c) Presenza di supporti utili alla visita (distribuzione gratuita):
– mappa della città e brochure informativa in formato cartaceo
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Assenza di pannelli informativi di supporto alla visita
b) Assenza di pannelli esplicativi con le prime informazioni a carattere storico-archeologico sulla città
c) Assenza di una mappa della città (bidimensionale o tridimensionale)
d) Assenza di un punto comune per le guide turistiche
e) Assenza, in alcuni giorni, dei supporti gratuiti per la visita (mappa e brochure)
f) Assenza di materiale informativo sulla possibilità e la modalità di visita degli altri siti archeologici del circuito vesuviano
g) Assenza di postazioni multimediali
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Inserire pannelli con le informazioni di supporto alla visita;
– Inserire pannelli didattici per un primo approccio alla comprensione del sito e alla sua conservazione;
– Inserire mappe, bidimensionali o tridimensionali, che facciano comprendere al visitatore la grandezza e la complessità del sito, eventualmente corredate da percorsi tematici tarati sulle esigenze del visitatore;
– Inserire materiale informativo per la visita agli altri siti del circuito vesuviano;
– Garantire costantemente i supporti alla visita (mappa e brochure cartacea);
– Inserire postazioni multimediali che possano assicurare tutte le informazioni in maniera adeguata, differenziate a seconda delle esigenze dei visitatori;
– Stabilire un punto di riferimento per le guide turistiche.
PUNTI DI FORZA
a) Presenza dei servizi sotto elencati:
– Biglietteria
b) Pannello esplicativo con testi bilingue (italiano e inglese) e immagini riportante brevi notizie storiche sulla città e su alcuni dei suoi edifici.
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Assenza di pannelli informativi di supporto alla visita.
b) Assenza di un punto di distribuzione dei supporti gratuiti per la visita (mappa e brochure).
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Inserire almeno un pannello con le informazioni di supporto alla visita;
– Garantire costantemente i supporti alla visita (mappa e brochure cartacea);
* Questo ingresso, situato a poca distanza da quello principale, risulta essere quello meno frequentato dalle folle dei visitatori.
PUNTI DI FORZA
a) Presenza dei servizi sotto elencati:
– Biglietteria.
b) Presenza di pannelli espositivi pubblicizzanti:
– progetti per la conservazione e restauro dell’area archeologica.
c) Planimetria bidimensionale, a parete, della città.
d) Punto funzionale ai percorsi di visita alternativi:
– Friendly Pompei
– Pompei Bike
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Assenza di pannelli informativi di supporto alla visita.
b) Assenza di pannelli esplicativi con le prime informazioni a carattere storico-archeologico sulla città.
c) Assenza di guide turistiche.
d) Recupero dei supporti gratuiti per la visita (mappa e brochure) solo su richiesta al personale.
e) Assenza di pubblicizzazione dei percorsi Friendly Pompei e Pompei Bike
e) Mancanza dei supporti per la visita (mappa cartacea dei percorsi):
– Pompei Bike
– Friendly Pompei
f) Presenza di segnaletica confusionaria (pannelli riutilizzati).
g) Assenza di materiale informativo sulla possibilità e la modalità di visita degli altri siti archeologici del circuito vesuviano.
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Inserire un pannello con le informazioni di supporto alla visita;
– Inserire pannelli didattici per un primo approccio alla comprensione del sito e alla sua conservazione;
– Inserire materiale informativo per la visita agli altri siti del circuito vesuviano;
– Garantire costantemente i supporti alla visita (mappa e brochure cartacea);
– Pubblicizzare i percorsi Friendly Pompei e Pompei Bike e garantire i supporti cartacei per la visita
– Inserire una postazione multimediale che possa assicurare tutte le informazioni in maniera adeguata, differenziate a seconda delle esigenze dei visitatori;
– Inserire un punto di riferimento delle guide turistiche;
– Eliminare la segnaletica confusionaria
PUNTI DI FORZA
a) Collocazione e visibilità.
b) Omogeneità del sistema in tutti i percorsi fruibili.
c) Garanzia di un orientamento preliminare.
d) Consapevolezza degli elementi per l’orientamento e la visita:
– strada percorrenza
– edifici presenti
– servizi
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Contrasto dei colori utilizzati non abbastanza evidente.
b) Stato di conservazione.
c) Stato di abbandono.
d) Assenza delle paline in alcuni punti dell’area (in particolare lungo Via di Nola).
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Aumentare le paline in particolar modo in quelle aree dove risultano in minor numero (in particolar modo il settore orientale della città);
– Restaurare segni e caratteri sulle paline non più leggibili possibilmente aumentandone il contrasto con il colore grigio del fondo;
– Restaurare le paline e ripulirle da macchie numerose scure di colore nero; da residui di adesivi cartacei; da scritte vandaliche;
– Ricollocare al posto d’origine le paline ora abbandonate nel sito e alla vista dei visitatori
PUNTI DI FORZA
a) Collocazione e visibilità
b) Omogeneità del sistema in tutti i percorsi fruibili.
c) Garanzia di un riconoscimento degli edifici e/o complessi.
d) Stato di conservazione.
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Contrasto dei colori utilizzati non abbastanza evidente.
b) Mancanza di visibilità di alcune targhette occultate da pannelli espositivi di altri progetti.
c) Assenza delle targhette per diversi edifici (alcuni molto noti).
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Implementare il numero delle targhette per tutti gli edifici, in particolare quelli visitabili;
– Rimpinguare il colore che contraddistingue segni e caratteri dal colore del fondo;
– Rendere visibili, eventualmente ricollocando in altri punti, le targhette occultate da altra segnaletica;
– Procedere ad opere di manutenzione per preservarne la conservazione.
INGRESSO PORTA MARINA: documentazione fotografica allegata
INGRESSO PORTA MARINA INFERIORE: documentazione fotografica allegata
INGRESSO PIAZZA ANFITEATRO: documentazione fotografica allegata
ANALISI sulla SEGNALETICA INFORMATIVA E ILLUSTRATIVA A CARATTERE DIDATTICO-DIVULGATIVO DI POMPEI
Non esiste al momento un sistema di segnaletica informativa e illustrativa a carattere didattico-divulgativo che sia coerente ed omogeneo all’interno dei percorsi della città.
Il grafico elaborato evidenzia in maniera sintetica le percentuali numeriche riferite ai diversi pannelli informativi presenti nel sito e riconducibili ai differenti programmi di valorizzazione condotti nel corso del tempo.
L’esame di questa segnaletica presente a Pompei ha evidenziato che sono principalmente due le tipologie strutturali dei pannelli:
TIPOLOGIA 1.
Pannelli bianchi e/o del Progetto Archeologia e Natura della Baia di Napoli
TIPOLOGIA 2.
Pannelli dei progetti PompeiViva; PompeiViva del Termopolio; Friendly Pompei; Pompei Bike.*
*Questi, infatti, sebbene riconducibili a progetti differenti, presentano gli stessi supporti trasparenti, affissi a muro o autoportanti, con testi bilingue e corredati da foto; i colori utilizzati per la parte testuale sono gli stessi mentre i font sono diversi. Questi, tuttavia, contribuiscono in tal senso a dare una identità visiva omogenea alla città.
E’ stato evidenziato che i pannelli si concentrano prevalentemente in due settori della città antica, rispettivamente il settore nord occidentale e quello sud orientale.
Si nota una ulteriore differenziazione della distribuzione all’interno del settore sud-orientale della città che mette in risalto che la maggior parte di questi sono collocati lungo Via dell’Abbondanza, gli altri sono all’esterno e all’interno del Termopolio di L. Vetutius Placidus, ma sempre lungo la stessa strada, mentre la restante parte si trova in diversi punti nel settore sud est della città.
PUNTI DI FORZA
Nessuno
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Stato di conservazione (alcuni in buono stato e leggibili; altri mediocremente leggibili; altri per nulla leggibili e/o in cattivo stato)
b) Stato di abbandono
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Eliminare tutti i pannelli dall’area archeologica dal momento che non contribuiscono ad una fruibilità, nemmeno parziale, del sito. Quelli leggibili forniscono soltanto brevi informazioni non fondamentali per visitatore poiché sono unici elementi svincolati da un percorso di conoscenza.
PUNTI DI FORZA
a) Stato di conservazione
b) Contenuti testuali e illustrativi per la comprensione di tematiche specifiche
c) Ubicazione topografica
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Collocazione
b) Disposizione sequenziale
c) Alcuni contenuti specifici in riferimento a:
– alcune abitazioni non individuabili lungo la strada
– progetti non più fruibili
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Una rimodulazione dei pannelli in relazione ai temi trattati e degli aggiornamenti sulla accessibilità di alcune abitazioni in esame nei pannelli stessi.
– Procedere ad opere di manutenzione per preservarne la conservazione.
Lo stato di conservazione è buono per tutti i pannelli.
PUNTI DI FORZA
a) Stato di conservazione
b) Contenuti testuali e illustrativi per la comprensione degli aspetti del termopolio
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Disposizione di alcuni pannelli
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Procedere ad opere di manutenzione per preservarne la conservazione.
– Ricollocare il secondo pannello che attualmente si trova a parete nello stretto passaggio che va dal termopolio agli ambienti sul retro; i visitatori, infatti, soffermandosi davanti ad esso, bloccano l’accesso in questo punto.
Lo stato di conservazione è buono per tutti i pannelli.
PUNTI DI FORZA
a) Omogeneità di un percorso visivo unitario creato appositamente per persone con disabilità motorie
b) Contenuti testuali e illustrativi per la comprensione di tematiche specifiche
c) Presenza della mappa e del percorso per l’individualizzazione costante della posizione del visitatore
d) Contrasto con l’ambiente circostante
e) Non invasività
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Stato di conservazione *
b) Limitazione punti visita prestabiliti legati a un percorso
c) Non fruibilità di alcuni punti del percorso per chiusura degli edifici
d) Non fruibilità di alcuni punti del percorso per inaccessibilità e difficoltà dei percorsi stessi.
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Fare manutenzione per alcuni dei pannelli danneggiati
– Installare nuovi pannelli di questa tipologia per altri punti visita, estendendo tale sistema anche al settore occidentale della città in modo da creare una identità visiva unitaria e omogenea.
– Procedere ad opere di manutenzione per preservarne la conservazione.
PUNTI DI FORZA
a) Omogeneità di un percorso visivo unitario fuori la città e di una visita aletrnativa
b) Contenuti di base testuali e illustrativi sugli edifici visitabili di ciascun punto di sosta
c) Presenza della mappa e del percorso per l’individualizzazione costante della posizione del visitatore e degli edifici visitabili lungo le tappe
d) Contrasto con l’ambiente circostante
PUNTI DI DEBOLEZZA
a) Stato di conservazione *
b) Non fruibilità delle domus segnalate presso i punti visita
c) Accidentalità del percorso in alcuni punti
d) Cattivo stato di conservazione di alcune delle rastrelliere
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Fare manutenzione costante dei pannelli
– Rendere fruibile il percorso riportandolo alla funzione originaria
– Rimettere in sesto i servizi contemplati nel percorso
– Procedere ad opere di manutenzione per preservarne la conservazione.
LA SEGNALETICA DELLA VILLA DEI MISTERI
PUNTI DI FORZA
Nessuno
PUNTI DI DEBOLEZZA
Nessuno
dal momento che non esiste un sistema di segnaletica adeguata per la visita e la sua fruizione
IN RELAZIONE ALL’ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI DEBOLEZZA SAREBBE AUSPICABILE:
– Modulare ex novo e successivamente inserire all’interno del complesso un sistema di segnaletica informativa adeguato per la fruizione della villa.
Fatta eccezione per le indicazioni direzionali presenti sulle paline grigie, attualmente è presente, sul sentiero che conduce alla villa, una tabella specifica di indicazione direzionale. All’interno della villa, invece, sono presenti in più punti semplici fogli in A4 in bustine trasparenti, collocati su supporti in ferro oppure affissi ai muri del complesso.