La rappresentazione cartografica e il telerilevamento aereo come strumenti di conoscenza del territorio.

Titolo dell’incarico: Attività di ricerca sui sistemi di telerilevamento e di rappresentazione del territorio finalizzati alla conoscenza archeologica

Contrattista: Davide Mastroianni

Tutor: Prof. Carmine Gambardella

 

Introduzione

La rappresentazione cartografica è uno strumento di fondamentale importanza per la conoscenza del territorio. Le tradizionali tecniche di rilievo restituiscono una riproduzione non precisa del territorio. Tecniche, invece, quali la fotografia aerea riproducono in un unico fotogramma la reale conformazione fisica della città e l’unione dei fenomeni che ne determinano le dinamiche di sviluppo. La fotografia aerea, inoltre, permette di osservare fenomeni di mutamento dei paesaggi che la cartografia da sola non è in grado di fornire. Mediante l’analisi e la lettura di immagini satellitari, di riprese aeree storiche, di fotografie verticali e oblique è possibile ricostruire l’evoluzione del paesaggio antico. Sviluppo edilizio, realizzazione di opere infrastrutturali, trasformazioni dell’uso del suolo, meccanizzazione dell’agricoltura hanno profondamente cambiato il territorio, distruggendo e occultando una parte significativa del nostro patrimonio archeologico. Solo attraverso l’analisi dettagliata delle coperture aerofotografiche è possibile recuperare, almeno in parte, la memoria dell’esistenza, dell’ubicazione e dell’articolazione di insediamenti e altre attività antropiche o eventi naturali. La ripresa diretta delle foto aeree da parte dell’archeologo che studia il territorio porta notevoli vantaggi in termini di comprensione del contesto, sia per il riconoscimento delle evidenze, sia per gli stimoli alla riflessione che derivano dall’osservazione del territorio. La città antica di Pompei può essere considerata come un caso studio per la ricostruzione degli elementi narrativi del paesaggio archeologico, attraverso lo sviluppo di una sintesi in grado di quantificare l’evoluzione del paesaggio antico emerso dagli scavi  nel corso dei secoli. La tecnologia GIS permette l’interpretazione interattiva dei dati archeologici utili a leggerne questa evoluzione.

 

Obiettivi e strumenti

L’attività di ricerca del progetto consiste nel raccontare e rappresentare, su piattaforma GIS, la storia dell’evoluzione del paesaggio archeologico della città di Pompei, attraverso l’analisi degli scavi e dell’impatto che questi hanno avuto sul territorio. Sarà possibile, quindi, realizzare uno “storytelling stratigrafico digitalizzato” che narrerà le dinamiche di trasformazione della città attraverso:

  1. la raccolta bibliografica dello stato dell’arte sugli studi della città di Pompei, con particolare attenzione agli studi relativi alla topografia;;
  2. la raccolta e lo studio delle planimetrie storiche degli scavi;
  3. la consultazione e l’acquisizione delle fotografie aeree storiche.

 

Evoluzione della ricerca

  1. La raccolta bibliografica dello stato dell’arte sugli studi della città di Pompei, con particolare attenzione agli studi relativi alla topografia
  2. La raccolta e lo studio delle planimetrie storiche degli scavi

La pubblicazione, nel 2012, dell’Atlante di Pompei, è stata l’occasione per presentare e divulgare i risultati dell’ampio progetto di ricerca “Pompei, Fabbrica della Conoscenza”, diretto dal Benecon. L’utilizzo di diverse competenze scientifiche, che abbracciano ambiti che vanno dalla cartografia all’economia, dall’archeologia alla progettazione, dalla legislatura alla rappresentazione, hanno permesso di realizzare un modello di lettura a 360° per la conoscenza di Pompei e del suo territorio. Per quanto riguarda l’aspetto prettamente archeologico, volto alla conoscenza del sito, l’utilizzo di tecniche di telerilevamento aereo hanno permesso di ottenere una visione aggiornata delle condizioni della città e degli scavi; il successo del progetto “Pompei, Fabbrica della Conoscenza” è stato la definizione di un modello operativo di metodologia della conoscenza, esportabile, quindi, ad altri contesti. Partendo dalla ferma convinzione che la conoscenza è indispensabile ai fini della comprensione delle dinamiche che determinano la nascita e l’evoluzione di nuove condizioni di adattamento territoriale, nasce l’esigenza di questa attività di ricerca.

La consultazione del numeroso materiale bibliografico e cartografico di Pompei, conservato presso il catalogo centrale del Deutsches Archäologisches Institut (DAI), sito in Roma, è stato il primo passo verso una visione complessiva della topografica della città. L’incontro con Laurentino Garcia y Garcia, studioso di Pompei e collaboratore per diversi anni del  gruppo RICA (Research In Campanian Archaeology), per il quale ha curato alcuni volumi del Corpus Topographicum Pompeianum, (Vol. II (Toponymy); Volume III, The RICA Maps of Pompeii; Volume IIIA, The Insulae of Regions I-V; Vol. V (Cartography) è stato utile per determinare una strategia di ricerca bibliografica maggiormente mirata alla conoscenza topografica del sito archeologico. Questo studioso ha pubblicato, inoltre, nel 1998 i due volumi della “NOVA BIBLIOTHECA POMPEIANA. 250 anni di bibliografia archeologica” nella collana delle monografie della Soprintendenza Archeologica di Pompei.

Di seguito l’elenco del materiale raccolto:

Volumi, Contributi in riviste e collane

  • VV., Città vesuviane : antichità e fortuna : il suburbio e l’agro di Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabiae, Roma : Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2013.
  • VV., Neapolis. Progetto-sistema per la valorizzazione integrale delle risorse ambientali e artistiche dell’area vesuviana, 3. Planimetria della città antica di Pompei, in Soprintendenza archeologica di Pompei. Monografie 7, Roma 1994.
  • VV., Pompei. L’informatica al servizio di una città antica. Analisi delle funzioni urbane. Fotopiani e piante. Textbd.; Beil. im Schuber, Roma 1988.
  • Anderson M.A., Digital spaces: Pompeii, the Internet, and beyond, in Archeologia e Calcolatori, 15 (2004), pp. 449-464.
  • Casale A., Primo contributo alla topografia del suburbio pompeiano, in Rivista dell’Archeoclub d’Italia, 15s. 1979, pp. 27-56.
  • Corpus Topographicum Pompeianum (voll I-V), 1977, 1986.
  • D’Andrea A., Il rilievo archeologico con il laser scanner: luci e ombre, in Vesuviana: an international journal of archaeological and historical studies on Pompei and Herculaneum, 3 (2011), Pisa 2011, pp. 193-218.
  • Dobbins, J. J., Modeling Hypotheses in Pompeian Archaeology: The House of the Faun., in CAA 2010, Oxford 2013, pp. 77-84.
  • Grete S., Il rilievo topofotografico di Pompei del 1910., in Archeologia Aerea, 3, 2008, pp.15-19.
  • Kockel V., Un capitolo dimenticato della cartografia di Pompei. Gaspare Marchesi e il Reale officio topografico di Napoli, in Rivista di studi pompeiani, 16.2005, Roma 2005, pp. 11-36.
  • García y García L., Nova bibliotheca Pompeiana. 1. Supplemento (1999-2011): Repertorium bibliographicum pompeianum : oltre 260 anni di bibliografia archeologica: catalogo dei libri e degli scritti riguardanti la storia, l’arte e gli scavi di Pompei, Ercolano, Stabia ed Oplonti con numerose referenze per l’eruzione vesuviana del 79 d.C., i papiri ercolanesi, le raccolte del Museo Nazionale di Napoli e per il libri dei viaggiatori in Campania: contributo alla bibliografia ed iconografia di Pompei e della zona vesuviana del 79 d.C., Roma, Arbor Sapientiae, 2012.
  • Maiuri A., Note di topografia pompeiana, Rendiconti della Accademia di archeologia, lettere e belle arti, Napoli, 34. 1959, pp. 73-88.
  • Maratini C., Gestione informatizzata e valorizzazione del patrimonio archeologico. La piattaforma GIS per lo scavo a Pompei, in Archeologia e calcolatori, 22.2012, Firenze,, pp. 319-412.
  • Morichi R, Nuova Cartografia di Pompei, in Nuove ricerche archeologiche nell’area vesuviana (scavi 2003-2006), Roma 2008, pp. 554-555.
  • Morichi R., Dalle RICA Maps alla nuova cartografia digitale di Pompei, in Opuscula Pompeiana, 12.2003-04, pp. 3-15.
  • Morichi R., Sulla nuova cartografia digitale di Pompei, in Rivista di Studi Pompeiani, 22 (2011), pp. 133-143.
  • Ogden J., Geophysical Prospection in the Vesuvian Cities, in Urban landscape survey in Italy and the Mediterranean, Oxford 2012, pp. 114-125.
  • Scatozza Höricht, L.A., Pompei, in Bibliografia topografica della colonizzazione greca in occidente in Italia e nelle isole tirreniche (= BTCGI) XVI, 1996, pp. 146-186.
  • Ward-Perkins, J.B., Note di topografia e urbanistica, in Pompei 79, Raccolta di studi per il decimonono centenario dell’eruzione vesuviana, 1979, pp. 25-39.

Cartografia e planimetria storica

Le planimetrie storiche fino ad ora raccolte (circa una ventina comprese nell’arco cronologico che va dal 1818 al 1910 circa) sono state redatte da architetti ed archeologi con varie tecniche: rilievo su carta, acquerello e incisioni di vario tipo. L’oggetto rappresentato è spesso l’intero sito archeologico, insieme alle singole insulae indagate nel corso dell’anno a cui la pianta fa riferimento. Nella maggior parte dei casi questo genere di rappresentazione è accompagnato dall’indicazione delle misure o da una scala metrica (Fig. 1; Fig. 2).

 Plan de la ville de Pompeii (1818),; Diisegno; Tecnica: Acquerello, matita, inchiostro; Misure: 250 x 382 mm; Autore: Henry Wilkins; In: Originalaquarelle zu: Wilkins, Suite de vues pittoresques des ruines de Pompeii et un precis historique de la ville.
Fig. 1. Plan  de la ville de Pompeii (1818),; Diisegno; Tecnica: Acquerello, matita, inchiostro; Misure: 250 x 382 mm; Autore: Henry Wilkins; In: Originalaquarelle zu: Wilkins, Suite de vues pittoresques des ruines de Pompeii et un precis historique de la ville.

 

Pompei, scavi  (1748 – 1855) ; Incisione; Tecnica: Litografia; Misure: 397 x 454 mm; Incisore: J. G. Bach; In: Overbeck J., Pompeji in seinen Gebäuden, Alterthümern und Kunstwerken für Kunst- und Alterthumsfreunde, Lipsia, 1856.
Fig. 2. Pompei, scavi (1748 – 1855) ; Incisione; Tecnica: Litografia; Misure: 397 x 454 mm; Incisore: J. G. Bach; In: Overbeck J., Pompeji in seinen Gebäuden, Alterthümern und Kunstwerken für Kunst- und Alterthumsfreunde, Lipsia, 1856.

 

  1. La consultazione e l’acquisizione delle fotografie aeree storiche

L’esigenza di voler cogliere le continue trasformazioni di un paesaggio e di comprenderne le dinamiche ha reso indispensabile l’uso della fotografia aerea, non più sussidiaria per la ricerca archeologica, ma fondamentale quale strumento di analisi del territorio e della sua evoluzione, unita al survey sul campo e allo scavo stratigrafico. Tutte le “tracce” in foto aerea, che si possono riscontrare dall’analisi interpretativa, (vegetazione, umidità, alterazione della composizione del terreno, microrilievo, anomalia e sopravvivenza) sono da considerarsi “archeologiche”, in seguito alla verifica sul terreno con ricognizioni di superficie o scavo stratigrafico. Parte dell’attività di ricerca volge verso questa direzione; ai fini di una ricostruzione complessiva dell’impianto urbanistico della città antica, con particolare attenzione alle aeree sepolte (Regiones I,III, IV, V e IX).

 

Di seguito l’elenco dei fotogrammi IGM consultati:

  • IGM 1954, Strisciata 117B, Fotogrammi 4081 4082, 4083, Foglio 185, Quota 6000m, Data 10/09/1954 (Fig. 3);
  • IGM 1956, Strisciata 1, Fotogrammi 1775, 1776, 1777, 1778, Foglio 185, Quota 3900m, Data 13/04/1956 (Fig. 4);
  • IGM 1974, Strisciata 25, Fotogrammi 673, 674, 675, Foglio 185, Quota 2300, Data 16/05/1974;
  • IGM 2003, Strisciata 107A, Fotogramma 4417, 4418, 4419, Foglio 185, Quota 4550, Data 23/06/2003.

 

Pompei in una foto IGM del 1954 (Strisciata 117B, Fotogramma 4082, Foglio 185)
Fig. 3. Pompei in una foto IGM del 1954 (Strisciata 117B, Fotogramma 4082, Foglio 185)

 

Pompei in una foto aerea IGM del 1956 (Strisciata 1, Fotogramma 1776, Foglio 185)
Fig. 4. Pompei in una foto aerea IGM del 1956 (Strisciata 1, Fotogramma 1776, Foglio 185)

 

In seguito alla richiesta effettuata presso l’Aerofototeca Nazionale, con sede a Roma, per ricercare fotogrammi aerei presenti nel loro archivio fotografico, è stato possibile risalire alla presenza di diverse fotografie aeree effettuate durante il corso della Seconda Guerra Mondiale dalla RAF (Royal Air Force) e di diversi altri fotogrammi che avrò modo di consultare in sede e acquisire.

 

La creazione del GIS

Nel presente lavoro la città antica di Pompei può essere considerata come un caso studio per la ricostruzione degli elementi narrativi del paesaggio archeologico. Lo scopo di questa prima parte del lavoro non è soltanto l’approccio sull’analisi dei dati territoriali, ma lo sviluppo di una sintesi rappresentativa in grado di quantificare l’evoluzione del paesaggio antico emerso durante gli scavi  nel corso dei secoli. La tecnologia GIS permette l’interpretazione interattiva dei dati archeologici utili a leggerne la loro evoluzione. Lo studio ha prodotto una sintesi grafica della situazione degli scavi e una simulazione stratigrafica digitale dell’interpretazione del passato.

Il GIS (Geographical Information System) è stato costruito con il software open-source QGIS 2.6 Brighton, su base cartografica vettoriale in scala 1:5000 (CTR Campania 2004, Fogli 466022, 466061), su base cartografia raster (Ortofoto 2011 Regione Campania, Fogli 466020, 466060) e sui servizi WMS di Google Maps e Bing Maps.

La georeferenziazione della cartografie storiche (1818; 1825; 1831; 1839; 1845; 1855), su base cartografica raster del 2011 (Fig. 5), ha permesso di poter distinguere, grazie alla sovrapposizione dei differenti layers, l’evoluzione estensiva degli aree di scavo nel corso degli anni. Questo ha reso possibile la realizzazione delle specifiche “buffer zones” delle aree di scavo (Fig. 6) nella loro estensione e nella loro mappa “cronologica”. Ad ogni singola planimetria georeferenziata è stata associata una tabella degli attributi, contenente informazioni relative all’anno di stesura, alla tecnica di realizzazione, alle misure, all’autore e alla bibliografia di riferimento.

Di seguito l’esempio del contenuto della tabella relativa alla planuimetria del 1818:

  • Nome: (nome della Pianta). Es. Plan de la Ville de Pompeii (1818);
  • Tipologia: (disegno, bozza). Es. Disegno;
  • Tecnica: (acquerello; incisione; matita). Es. Acquerello; incisione; matita;
  • Misure: (misure della Pianta). Es. 250 x 382 mm;
  • Incisore: Es. Henry Wilkins;
  • Autore: Es. Henry Wilkins
  • Bibliograf.: (volume dal quale è stata tratta l’immagine ). Es. Originalaquarelle zu: Wilkins, Suite de vues pittoresques des ruines de Pompeii et un precis historique de la ville.
  • Coll. (Collocazione del volume). Es. DAI – Instititum Archaeologicum Germanicum, Roma.

 

La vettorializzazione delle Regiones, delle Insulae e delle case, integrata con le buffer zone e le diverse tabelle degli attributi dei layers, fornisce di ottenere un quadro statistico e quantitativo dell’estensione dell’area complessiva degli scavi, attraverso delle query che consentiranno di interrogare e chiedere quale casa, quale insula e quale Regio è stata oggetto di scavo, in quale anno e in quale buffer zone ricade.

 

Georeferenziazione delle planimetrie storiche in QGIS 2.1.6 (Pompei 1818)
Fig. 5. Georeferenziazione delle planimetrie storiche in QGIS 2.1.6 (Pompei 1818)

 

Buffer zone zone (in rosso) degli scavi realizzati fino al 1818
Fig. 6. Buffer zone zone (in rosso) degli scavi realizzati fino al 1818 (Realizzata su base cartografia georeferenziata del 1818)

 

Prime conclusioni

La linea operativa eseguita per la realizzazione della rappresentazione dell’area archeologica di Pompei ha restituito il primo tassello di uno “storytelling grafico”, che narra l’evoluzione degli scavi nel corso dei secoli. Saranno implementante nuove planimetrie storiche che amplieranno le buffer zone globali, integrate con fotografie aeree storiche, utili per la lettura archeologica delle aree ancora sepolte.