L’area archeologica di Pompei: sistemi di fruizione
Tutor: Prof.ssa Stefania Gigli Quilici
Dott.ssa Maria Grazia Giuliano
1. – La fruizione del sito archeologico di Pompei
Il sopralluogo nell’area archeologica di Pompei ha permesso di valutare l’accessibilità/fruizione delle aree aperte al pubblico e di verificare, direttamente sul posto, l’attendibilità dei sistemi di visita guidata concepiti per gli utenti, generalmente costituiti dai supporti digitali o multimediali.
La maggior parte dei turisti resta ancora legata a un percorso di visita di tipo tradizionale affidandosi perlopiù a una guida specializzata; in alternativa, lo strumento di fruizione più adoperato è l’audioguida, noleggiabile all’ingresso di Porta Marina.
L’indagine, che ha interessato tutto il sito di Pompei, è stata concentrata soprattutto lungo il versante occidentale della città antica, area di particolare interesse per lo stato di conservazione dei monumenti ancora visibili e per le diverse tipologie di dimore rintracciabili. Durante il sopralluogo è stato seguito l’itinerario turistico ‘da Porta Marina’ che consente di accedere alle Regiones VIII, VII e VI, percorrendo i principali assi stradali di questo settore, costituiti da via dell’Abbondanza, via Stabianaia/via Vesuvio e da via di Mercurio.
Per l’occasione è stato compilato un catalogo fotografico dei principali edifici aperti al pubblico al fine di documentarne lo stato di conservazione. Attraverso la raccolta degli scatti fotografici più significativi è stato possibile realizzare un esempio di documentazione digitale, basato sull’uso di sistemi di ‘Structure from Motion’ (SfM) e della c.d. tecnologia Image Based Modeling. Come caso studio, è stata selezionata la casa di Apollo (VI, 7, 23), di recente apertura al pubblico, soprattutto per la maggiore fruibilità degli ambienti; in particolare, si è scelto di documentare il tavolo in marmo con protomi a testa leonina conservato nel grande triclinio, aperto in direzione del versante occidentale del cortile.
L’uso di software fotogrammetrici automatizzati consente di elaborare rilievi digitali di oggetti di piccole e di medie dimensioni, con un’accuratezza talvolta spinta, che nell’ambito della documentazione grafica possono affiancarsi sia ai sistemi di rilevamento più tradizionali, sia a quelli che prediligono l’uso del laser scanner, quest’ultimo sistema abbastanza dispendioso in termini economici.
Nonostante i fattori ambientali, dovuti principalmente alle condizioni di luce e alla presenza dei turisti che in parte limitavano il campo delle riprese, sono stati realizzati 9 scatti con una camera digitale Nikon Coolpix L23 (fig. 1). Le prese sono state effettuate ad una distanza quasi sempre costante dall’oggetto (circa 2 m) cercando di coprirne tutta la superficie, in particolare i punti sottosquadro.
Fig. 1 – Blocco d’immagini close-range utilizzato per l’elaborazione con Photoscan
Le immagini sono state processate con il software Agisoft Photoscan che ha permesso un primo allineamento ad alta risoluzione delle camere dalle quali è stata ricavata in seguito una dense cloude, sempre ad alta risoluzione, e infine una mesh poligonale (figg. 2-3).
Fig. 2 – Elaborazione della nuvola di punti con sovrapposizione delle camere
Fig. 3 – Elaborazione della mesh poligonale
Fig. 4 – Texturizzazione del modello con pulizia parziale della nuvola di punti
La mesh ottenuta è stata in gran parte ripulita e infine texturizzata per creare un modello digitale dall’effetto fotorealistico (fig. 4).I modelli tridimensionali realizzati con i software fotogrammetrici automatizzati consentono di ottenere rilievi digitali fruibili nell’ambito dei Beni Culturali per una digitalizzazione più rapida e a basso costo, ma soprattutto per una maggiore condivisione dei dati digitali raccolti, che possono essere utilizzati ai fini della valorizzazione degli oggetti stessi.
1.1 – Il sito della Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia
Il sito della Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia (fig. 5) appare con una veste rinnovata e più accorta alle esigenze dei turisti, offrendo una serie di informazioni di tipo logistiche ma anche culturali (orario di apertura dei siti, costo dei biglietti, come raggiungere la meta di viaggio, eventi/mostre, documenti d’archivio, progetti/bandi di gare).
La Home Page del sito si articola in due sezioni, una in primo piano che riassume le notizie principali e una in alto che permette di accedere alle aree archeologiche di maggiore interesse dell’area vesuviana:
– Ercolano
– Oplonti
– Boscoreale
– Pompei
– Stabia
Ogni sezione presenta una breve descrizione relativa alla localizzazione dell’area archeologica, oltre ai recapiti dell’Ufficio degli Scavi di riferimento; a lato, una elenco di link cliccabili permettono di accedere ad informazioni più dettagliate: 1. Organizza la tua visita; 2. Visita agli scavi; 3. Storia degli scavi; 4. Mediagallery. Quest’ultima, che consiste in una serie di foto consultabili con la versione aggiornata di Quick Time 7. 7. 5 Windows, è attiva solo per le sezioni di Ercolano e di Oplonti mentre appare ancora in costruzione per Pompei e Stabia; per quanto riguarda la sezione Boscoreale il link Mediagallery è stato sostituito dall’approfondimento ‘Eventi all’Antiquarium’. È possibile, inoltre, impostare una ricerca libera nel sito oppure condividere le pagine attraverso i social network.
Al link ‘Organizza la tua visita’, alla sezione dedicata a Pompei l’utente ha la possibilità di pianificare, attraverso il web, il proprio itinerario scegliendo tra le diverse aree tematiche proposte e impostando il tempo di visita all’area archeologica in base alle proprie esigenze o ai propri interessi. Tra le aree tematiche sono segnalate in particolare: 1. la casa romana, 2. l’amministrazione pubblica, 3. La pittura, 4. La vita quotidiana, 5. Gli spettacoli a Pompei, 6. La cinta muraria, 7. La villa, 8. L’eruzione del Vesuvio.
I percorsi tematici, organizzati su un tempo prestabilito, se da un lato rendono la visita all’area archeologica più funzionale, dall’altro impongono al turista una selezione per PDI (Punti di Interesse) comportando così l’esclusione dal percorso di altri spazi visitabili. D’altronde, la difficoltà per l’utente di gestire in un solo giorno il proprio itinerario di visita è strettamente legato alle dimensioni e alla complessità del sito archeologico di Pompei, che costituisce, non a caso, un unicum nel suo genere.
La sezione in alto della Home Page del sito si articola, invece, in 5 argomenti principali suddivisi in link: 1. La Soprintendenza (chi siamo, i servizi, ufficio stampa, info visita), 2. Bandi di gare (in corso, esiti, archivio); 3. Eventi e Mostre (mostre, eventi, archivio); 4. Pompeiana (documenti, letteratura, educational); 5. Progetti (il grande progetto di Pompei, ricerche, collaborazioni, educational).
Una novità interessante per il sito web della Soprintendenza consiste nella maggiore trasparenza, rivolta dall’Ente statale, agli utenti riguardo la comunicazione di progetti e di bandi di gara già archiviati o ancora in itinere, come nel caso del Grande Progetto di Pompei sponsorizzato ad esempio anche all’ingresso degli scavi di Porta Marina.
Alla sezione di riferimento, è possibile consultare una serie di link contenenti tutte le informazioni del c.d. ‘Grande Progetto’, in particolare si segnala la sezione ‘Cantieri in corso’.
1.2 – I servizi aggiuntivi: l’audioguida
All’ingresso di Porta Marina è possibile noleggiare un’audioguida a pagamento, disponibile in diverse lingue (Italiano, Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo e Portoghese) che consente ai turisti di pianificare all’interno del sito il proprio itinerario di visita, seguendo i suggerimenti contenuti nella guida alla mappa degli scavi, distribuita gratuitamente presso la biglietteria.
L’analisi sul posto ha permesso di valutare l’accessibilità/fruizione delle diverse aree ai visitatori seguendo gli itinerari suggeriti dall’audioguida, anche se la maggior parte degli utenti resta ancora legata ad un percorso di visita tradizionale.
L’audioguida è stata ideata dalla società D’Uva_Workshop s.r.l. di Firenze, che si è aggiudicata nel 2000 la gara per la gestione del servizio di noleggio delle audioguide degli scavi archeologici di Pompei e di Ercolano. La guida è stata rinnovata nel corso degli anni per adattarsi alle esigenze degli utenti fino a prevedere un audiotour dedicato ai bambini; inoltre, il percorso di visita è stato recentemente aggiornato con l’aggiunta dei siti riaperti al pubblico grazie all’accordo stipulato tra la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e la società ALES s.p.a. già a partire dallo scorso 28 luglio.
La mappa cartacea accompagna l’utente durante l’itinerario di visita, indicando il corretto posizionamento dei PDI (Punti di Interesse). Degli 84 PDI, opportunamente segnalati e numerati in ordine di visita su carta, 10 sono posti immediatamente al di fuori dello spazio urbano, in prossimità della cinta muraria mentre 59 si trovano all’interno della città e solo 15 non sono ancora disponibili nella guida ( nnr.70-84 sulla mappa). Il percorso di visita, che inizia nel settore sud occidentale della città immediatamente al di fuori delle mura, include dapprima le terme Suburbane (di recente apertura) e successivamente Porta Marina con i resti della villa Imperiale. Il percorso si snoda lungo via Marina, la cd. Via Sacra, in prossimità della quale si osservano il tempio di Venere, il tempio di Apollo e la Basilica fino a raggiungere l’area del Foro. L’itinerario prosegue in direzione delle Regiones VII e VI, lungo via dell’Abbondanza fino a giungere in prossimità dell’Anfiteatro e della Palestra Grande (Regiones I e II), per continuare con Porta di Nola e la sua Necropoli e, infine, per concludersi con l’Arco Onorario di via di Mercurio.
L’audioguida fornisce indicazioni a carattere generico per ogni punto d’interesse con descrizioni più accurate per quanto riguarda i monumenti pubblici, quelli sacri e alcune abitazioni private (fig. 6).
In alcuni casi, non sembra essere esaustiva, in particolare al nr. 67 della mappa con il Thermopolium di Vetutius Placidus: la descrizione dell’attività commerciale appare chiara e generalmente completa ma esclude del tutto la casa retrostante. In aggiunta, vi è però un approfondimento (nr. 117 della guida) che riguarda il ‘Larario’, collegato ai resti visibili nel thermopolium. Per quanto riguarda il nr. 55 della mappa, la Casa della Nave Europa, mancherebbe una descrizione più dettagliata della pittura di II Stile, ancora visibile in uno degli negli ambienti della residenza. Le decorazioni parietali di I-IV Stile sono però spiegate dall’audioguida in approfondimenti separati (nnr. 111-114) che però in alcuni casi sembrerebbero interrompere la continuità della visita guidata all’interno del sito. Da segnalare la guida all’interno dell’Anfiteatro (nr. 60 della mappa): la descrizione, in particolare l’introduzione storica, sembra essere abbastanza curata; l’audioguida impone, però, un tempo di permanenza all’interno del monumento troppo lungo rispetto alle evidenze archeologiche da visitare, a tal punto che la maggior parte dei turisti è costretta a sostare nell’arena o in prossimità degli ingressi principali.
Uno dei vantaggi dell’audioguida consiste nella possibilità da parte dell’utente di consultare liberamente i punti di interesse, spesso indicati nei pannelli affissi agli ingressi. Consultando sulla mappa la distribuzione dei PDI, il percorso di visita all’interno dell’area archeologica appare a prima vista piuttosto tortuoso. In realtà, nella legenda sono riportate alcune indicazioni sull’itinerario: in particolare, l’utente ha la possibilità di scegliere la durata della visita guidata che può essere di 2 ore, di mezza giornata o dell’intera giornata a partire dagli ingressi di Piazza Esedra, Piazza Anfiteatro e Piazza Marina. L’unico svantaggio per il turista è costituito dal tempo che impiega all’ingresso del sito nel pianificare la propria visita, oltre ad interpretare la mappa e a cercare di orientarsi rispetto all’area archeologica.
Il risultato consiste in una perdita di attenzione da parte dell’utente che rinuncia a completare l’itinerario sfinito da un percorso difficile da gestire, senza poter fruire così dell’intero sito.
1.3 – Le guide ‘cartacee’
Per gli utenti che decidono di avvalersi di un percorso di visita ‘tradizionale’ basato su supporti non multimediali ma di tipo cartaceo si segnalano i testi di F. Pesando, M. P. Guidobaldi ‘Pompei Ercolano Oplontis e Stabiae’ e di E. La Rocca, M. e A. De Vos, ‘Pompei’ (rieditato nel 1994) che costituiscono le guide archeologiche a carattere scientifico. Particolarmente interessante, reperibile anche attraverso il web, è la guida per un giorno scritta da Pesando e inclusa nella collana Itinerari Archeologici 2.0, edita nel 2013 che propone un inquadramento storico del sito seguito da 8 itinerari di visita che possono essere scelti dall’utente (fig. 7):
- Ingresso-Terme Suburbane-Porta Marina-Foro Civile con 5 PDI
- Terme del Foro-via di Mercurio-via Consolare con 12 PDI
- Necropoli di Porta Ercolano-villa dei Misteri con 3 PDI
- Le Mura da Porta Ercolano a Porta Nocera con 6 PDI
- Via della Fortuna-via di Nola con 8 PDI
- Foro Triangolare-Quartiere dei teatri con 9 PDI
- via dell’Abbondanza-via di Castricio con 16 PDI
- Anfiteatro-Palestra Grande-Necropoli di Porta Nocera con 4 PDI
La guida contiene, inoltre, tre ‘Approfondimenti’ (Le mura, Le terme e le Pitture a mosaico), una mappa dell’area archeologica con il posizionamento dei PDI e, infine, un ‘Glossario’ con i termini più ricercati.
2. – Le applicazioni per dispositivi mobili
Dai sopralluoghi è emerso che solo una modesta percentuale di utenti utilizza le APP (pay o free download) ideate per dispositivi mobili quali tablet, smartphone, iPhone o iPad. Poche sono le applicazioni concepite per i sistemi sia Android che iOS: le più complete che permettono una navigazione assistita all’interno della città, con scelta dei percorsi, durata dell’itinerario, possibilità di visualizzare informazioni aggiuntive come video e sovrapposizioni di Realtà Aumentata sono stati ideati per iPhone e iPad.
Le applicazioni scaricabili da GooglePlay o AppStore con più download restano:
- Pompei un giorno nel passato
- Pompei Touch
- Eros Pompeii
- Pompei Maps and Walk
- Pompei App
- Visita Guidata di Pompei
- Pompei Offline Map Travel Guide
- Pompei Filmcards
- iPompei
- Le Lune di Pompei
- Napoli Pompei Capri City guide
1. Pompei un giorno nel passato |
|
Descrizione |
è un’applicazione multilingue, |
Costo |
€ 2.69. |
Versioni |
1.0.4 (Android) e 2.2 (iOS) |
Caratteristiche |
Android superiori alla 3.0 e per i sistemi iOS 6.0 o successivi. Compatibile con iPhone, |
Dimensioni |
79 MB (Android) e 65.85 MB (iOS) |
Aggiornamenti |
17 luglio 2014. |
Valutazione |
5/5 |
Download/Installazioni |
10-50. |
Lingue |
6 |
Sitografia |
http://www.ecampania.it/napoli/news/pompei-l-aiuto-della-tecnologia-un-giorno-nel-passato https://itunes.apple.com/it/app/pompei-un-giorno-nel-passato/id654750254?mt=8 http://www.archeomatica.it/ict-beni-culturali/una-nuova-app-per-pompei
|
Contenuti L’APP offre una audio/guida - Guida - Edifici - AR - Altro. Nella sezione ‘Guida’, l’utente ha la 1. Da Porta Marina al Foro 2. Dal Foro alla Casa dei Vettii 3. Il quartiere dei Teatri 4. Dal Foro alla Villa dei Misteri 5. Da Porta Vesuvio a Porta Nola 6. Via dell’Abbondanza 7. Da Porta Nocera Durante la visita guidata, una mappa Alla sezione ‘Edifici’ è possibile La modalità ‘AR’ (Augmented Reality) permette di inquadrare con il proprio Nella sezione ‘Storia’ l’applicazione Infine, la categoria ‘Altro’ consente di accede ad informazioni logistiche del tipo orario di |
2. Pompei Touch |
|
Descrizione |
È un’applicazione |
Costo |
€ 1.99 |
Versioni |
1.0.0.4 (Android) e 1.0.3 (iOS) |
Caratteristiche |
Android 2.3.3 e superiori; |
Dimensioni |
20 MB (Android) e 24.7 MB |
Aggiornamenti |
18 marzo 2014. |
Valutazione degli utenti |
4.6/5 (Google Play) |
Download/Installazioni |
100-500 |
Lingue |
Italiano/inglese |
Sitografia |
https://play.google.com/store/apps/details?id=hb.pompeitouch&hl=it https://www.youtube.com/watch?v=bf7Bd7MAP54 https://itunes.apple.com/it/app/pompei-touch/id835682385?mt=8 |
Contenuti L’APP, supportata dai La Home Page dell’APP 1. La Basilica 2. il Tempio di Apollo 4. il Macellum 5. le Terme del 6. le Terme del Foro/ 7. le Terme del 8. la Casa del Fauno 9. il Panificio 10. le Terme Stabiane 11. la via 12. il Tempio di Iside 13. la Casa del Menandro 14. la Fullonica di 15. Porta Nocera e la 16. l’Anfiteatro Ogni icona, che consente L’applicazione, ideata L’ideatore e l’art
|
3. Eros Pompeii |
|
Descrizione |
un’applicazione ideata da Kreisa s.r.l. per dispositivi mobili scaricabile da AppStore. |
Costo |
gratuita |
Versioni |
1.0 |
Caratteristiche |
Richiede l’iOS |
Dimensioni |
85.3 MB |
Aggiornamenti |
22/10/2013 |
Valutazione degli utenti |
non pervenuto |
Download/Installazioni |
non pervenuto |
Lingue |
Italiano, Francese, Giapponese, Inglese. |
Sitografia |
https://itunes.apple.com/it/app/eros-pompeii/id718996246?mt=8 |
Contenuti L’applicazione è costituita da una photo gallery
|
4. Pompei Maps and Walk | |
Descrizione |
È un’applicazione |
Costo |
Gratuita (versione Lite); |
Versioni |
6 (Android) e 5.7 (iOS) |
Caratteristiche |
4.0 e superiori (Android); richiede l’iOS 6.0 o successive. |
Dimensioni |
15 MB (Android) e 39.2 MB (iOS) |
Aggiornamenti |
23/05/2014 (Google Play); |
Valutazione degli utenti |
3/5 (Google Play) |
Download/Installazioni |
1.000-5.000 |
Lingue |
Inglese |
Sitografia |
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.gpsmycity.android.u155 https://itunes.apple.com/it/app/pompei-map-and-walks/id385253714?mt=8 |
Contenuti L’applicazione consente - Historic sights (8 PDI); Duration: 1 hour; - Ancient life in Pompei (9 PDI); Duration: - Places of Worship (10 PDI); Duration: 1 hour; - Old City Tour (11 PDI); Duration: 1 hour; - Old City Tour II (12 PDI); Duration: 2 hours; - Main Streets Walking (11 PDI); Duration: 1 hour. L’applicazione indica per Nel Menù principale, oltre Alla scheda di L’APP non fornisce un’audioguida del sito ma consente di controllare tutti gli La versione Lite
|
5. Pompei APP Lite |
|
Descrizione |
È un’applicazione |
Costo |
Gratuita (versione Lite) |
Versioni |
1.1 |
Caratteristiche |
Richiede l’iOS |
Dimensioni |
21.8 MB |
Aggiornamenti |
18/09/2013 |
Valutazione degli utenti |
Non pervenuta |
Download/Installazioni |
Non pervenuto |
Lingue |
italiano, inglese, francese, spagnolo, |
Sitografia |
http://www.bluescorpion.it/app/# https://it-it.facebook.com/PompeiAPP https://itunes.apple.com/it/app/pompeiapp-lite/id690416657?mt=8 |
Contenuti L’applicazione La Home Page - gli Scavi di Pompei - il Santuario di Pompei - La città di Pompei - Categorie - Eventi - Info Utili Alla sezione ‘Scavi di La sezione ‘Lista degli ‘Edifici’ propone schede di approfondimento relative Le sezioni Categorie e |
6. Visita Guidata di Pompei | |
Descrizione |
un’APP ideata dalla NAXE e scaricabile da GooglePlay. |
Costo |
€ 2.99 |
Versioni |
1.0.1 |
Caratteristiche |
Versioni di Android 2.3.3 e superiori. |
Dimensioni |
29 MB |
Aggiornamenti |
12 dicembre 2013 |
Valutazione degli utenti |
1.7/5 (Google Play) |
Download/Installazioni |
50-100 |
Lingue |
Italiano, inglese |
Sitografia |
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.naxe.touch.pompeiitour&hl=it |
Contenuti L’applicazione, che La Home Page, dalla |
7. Napoli Pompei Capri City Guide |
|
Descrizione |
È un’applicazione |
Costo |
€ 0.99 |
Versioni |
1.2 (Android); 1.5 (iOS) |
Caratteristiche |
Per Android |
Dimensioni |
1,2 MB (Android); 3.6 MB (iOS) |
Aggiornamenti |
01 gennaio 2014 (Android); 23/01/2014 (iOS) |
Valutazione degli utenti |
3.7/5 (Google Play) |
Download/Installazioni |
1.000-5.000 |
Lingue |
Italiano, inglese |
Sitografia |
https://itunes.apple.com/it/app/napoli-pompei-capri-ischia/id659295235?mt=8 https://play.google.com/store/apps/details?id=com.italiamultimedia.android.napoli&hl=it |
Contenuti L’applicazione, L’APP supporta il turista Nella Home Page in |
8. Pompei Offline Map Guide |
|
Descrizione |
è un’APP sviluppata da Venkateswar |
Costo |
€ 4.99 |
Versioni |
1.0 |
Caratteristiche |
Richiede l’iOS |
Dimensioni |
105 MB |
Aggiornamenti |
30/03/2014 |
Valutazione degli utenti |
Non pervenuta |
Download/Installazioni |
Non pervenuto |
Lingue |
inglese |
Sitografia |
https://itunes.apple.com/it/app/pompei-offline-map-travel/id848165931?mt=8 |
Contenuti L’applicazione consente di consultare in |
11. Le lune di Pompei |
|
Descrizione |
È una guida interattiva, ideata da Dario Savarese e sviluppata da Pasquale D’Orsi della società |
Costo |
gratuita |
Versioni |
1.1 |
Caratteristiche |
Richiede l’iOS |
Dimensioni |
14.7 MB |
Aggiornamenti |
30/03/2012 |
Valutazione degli utenti |
Non pervenuta |
Download/Installazioni |
Non pervenuto |
Lingue |
Italiano, inglese |
Sitografia |
https://itunes.apple.com/it/app/le-lune-di-pompei/id445836892?mt=8 http://www.lelunedipompei.net/ |
Contenuti L’applicazione multimediale consente di - Chiedilo alla Luna - Prenota, per prenotare - Otium a Pompei, - Il Percorso con gli itinerari notturni da - News Alla sezione ‘il 1. La Luna della Morte che prevede un 2. La Luna Virtuale con escursioni nel Foro, 3. La Luna della Speranza (Orto dei 4. La Luna del Successo (Cubicula) 5. La Luna comunitaria (Casa della Nave 6. La Luna mistica (villa di Ottavio Quartione) 7. La Luna della Vita (Strada) 8. La Luna che si diverte (Arena) I PDI visibili sulla mappa interattiva sono |
I commenti lasciati dagli utenti, riferiti alle applicazioni sopra elencate, indicano che non tutte le APP sono funzionali o compatibili con i dispositivi mobili, nonostante rispondano ai requisiti tecnici.
Le principali problematiche legate alla fruizione del sito sono attribuibili alle dimensioni dell’area da esplorare, alla chiusura momentanea di aree oggetto di restauri e alla mancanza di indicazioni sufficientemente adeguate per quei turisti che preferiscono avvalersi di un itinerario di visita personalizzato svincolato dalle guide ‘tradizionali’.
L’analisi delle APP più scaricate dagli utenti, ideate per il sito archeologico di Pompei, permette di elaborare una stima, seppur indicativa, del rapporto tra qualità, prezzo, numero di download attraverso gli store dedicati.
Alla ricerca esaustiva sul web è seguita una verifica, all’interno del sito di Pompei, di alcune delle applicazioni presentate: sono state installate su iPhone 5 le APP Pompei un giorno nel passato, Pompei Touch, Pompei Maps and Walk, Pompei App, Pompei Filmcards, iPompei e le Lune di Pompei mentre l’applicazione Napoli Pompei Capri City guide è stata installata su dispositivo Android (Samsung Galaxy TAB 10.7) e provata in modalità offline. Dal confronto tra le applicazioni è emerso che l’APP più completa e funzionale all’itinerario di visita è ‘Pompei un giorno nel passato’ seguita da ‘Pompei App’ e ‘Pompei Filmcards’; tutte mostrano caratteristiche analoghe, presentando contenuti di qualità: audioguida, filmati, punti cliccabili, mappa interattiva, schede di approfondimento con testo e photo gallery, modalità AR, funzione GPS per la localizzazione all’interno del sito. Interessante è l’applicazione ‘Pompei Film Cards’ con sezioni di approfondimento riservate ai filmati e ai video 3D per un totale di circa 75 minuti e circa 16 riproduzioni che accompagnano l’utente nell’area archeologica. Nonostante gli ottimi requisiti e i costi contenuti, rispetto al noleggio dell’audioguida all’ingresso di Porta Marina, non è possibile stimare in maniera esaustiva la funzionalità di tutte le applicazioni: ad esempio, per ‘Pompei App’ non è possibile risalire al giudizio degli utenti e dunque elaborare una valutazione effettiva del prodotto; ‘Pompei Touch’ nonostante i costi contenuti (€ 1.99) sembra essere poco scaricata dall’AppStore di riferimento ma allo stesso tempo attraverso il web ha riscosso una valutazione positiva; infine, ‘Pompei un giorno nel passato’, che al momento appare l’APP più completa e funzionale alla visita guidata nel sito archeologico presenta il minor numero di installazioni, tra i 10-50 utenti con valutazioni altrettanto positive.
Diverso è il discorso per le altre applicazioni proposte che presentano un livello di contenuti più basso e con costi ancora più contenuti o inesistenti; l’unica eccezione è costituita da ‘Pompei Offline Map Guide’ con un costo più elevato rispetto a tutte le APP valutate di 4.9 euro. In questo caso e per quelle applicazioni, che riportano tutte le informazioni necessarie alla valutazione, il numero di download sembra essere più elevato con stime che si aggirano da un minimo di 100 installazioni fino ad un massimo di 5000.
Per quanto riguarda i contenuti, ‘Pompei touch’ appare incompleta: l’applicazione multimediale offre una ‘divertente’ ricostruzione virtuale delle rovine di Pompei ma priva di contenuti o di servizi aggiuntivi per l’utente. L’applicazione ‘Le Lune di Pompei’ manca, invece, di un vero e proprio contenuto scientifico; inoltre, nonostante sia ancora scaricabile dal web è ormai sorpassata, essendo legata ad un progetto di fruizione dell’area archeologica che risale all’agosto del 2009. A scopo turistico e divulgativo sono, invece, le altre applicazioni ‘Pompei maps and Guide’, ‘Napoli Pompei Capri City Guide’ e ‘Pompei Offline Map Guide’. Non rientra in questa prima valutazione complessiva l’APP ideata dal comune, ‘i-Pompei’, l’applicazione, infatti, non risulta funzionante con la rete 3G. I problemi legati alla connettività della rete potrebbero essere risolti mettendo a disposizione per i turisti una rete Wi-Fi gratuita, all’interno dell’area archeologica. Per l’accesso alla rete basterebbe rilasciare agli utenti una password e un ID personalizzati, favorendo così l’uso di quelle applicazioni multimediali che non sempre funzionano in modalità offline o permettendo, infine, di aggiornare/aggiungere nuove APP sul proprio dispositivo mobile anche direttamente sul posto.
APP |
Costi |
Nr. download |
Valutazione Utente |
Lingua |
Pompei un giorno nel passato |
2.69 |
10-50 |
5/5 |
multilingue |
Pompei Touch |
1.99 |
100-500 |
4.6/5 |
bilingue |
Eros Pompei |
gratis |
- |
- |
multilingue |
Pompei Maps |
gratis |
1000-5000 |
3.5/5 |
monolingue |
Pompei App |
gratis |
- |
4+/5 |
multilingue |
Visita Guidata a Pompei |
2.99 |
50-100 |
1.7/5 |
bilingue |
Napoli Pompei Capri City Guide |
0.99 |
1000-5000 |
3.7/5 |
bilingue |
Pompei Offline Map |
4.9 |
- |
4+/5 |
monolingue |
Pompei Film Cards |
0.89 |
- |
5/5 |
bilingue |
i-Pompei |
gratis |
- |
4+/5 |
bilingue |
Le Lune di Pompei |
gratis |
- |
4+/5 |
bilingue |
3. – Progetti di valorizzazione e di conservazione
Lo stato di emergenza del sito archeologico di Pompei, per lungo tempo privato di un piano di tutela e di valorizzazione adeguato, ha determinato il proliferare di progetti, alcuni in corso d’opera, volti alla conservazione e alla fruizione delle evidenze antiche.
Tra questi il più importante resta il ‘Grande Progetto Pompei’, finanziato dalla Comunità Europea con fondi FESR (Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale) e presentato anche sul sito della Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia con una sezione completamente dedicata all’iniziativa, la cui conclusione è prevista entro dicembre del 2015. Il progetto, che mira allo sviluppo territoriale, alla salvaguardia, alla tutela e alla valorizzazione del sito di Pompei, è il frutto di un’azione legislativa culminata nel decreto legge n.34/2011 (art. 2). Il programma prevede la collaborazione tra diverse Istituzioni al fine di trovare quelle strategie adatte a sviluppare le linee guida del progetto:
– la riduzione del rischio idrogeologico, con la messa in sicurezza dei terrapieni non scavati;
– la messa in sicurezza delle insulae;
– il consolidamento e restauro delle murature;
– il consolidamento e restauro delle superfici decorate;
– la protezione degli edifici dalle intemperie, con conseguente aumento delle aree visitabili;
– il potenziamento del sistema di videosorveglianza.
Sul sito della Soprintendenza è possibile consultare le attività in corso di ogni singola attività, visualizzare i bandi di gara aggiudicati o quelli ancora in corso, oltre all’elenco delle domus e delle aree sottoposte a restauri o a interventi di consolidamento. La sezione ‘Trasparenza’ è riservata alla pubblicazione on-line del portale Open Data, dedicato ai lavori in corso di Pompei, in cui è possibile consultare una mappa che indica i cantieri attivi all’interno del sito, accompagnata da informazioni più dettagliate: tipologia/stato di intervento, modalità/piano di gara etc.
A questa grande iniziativa, si aggiungono le proposte di valorizzazione del sito di Pompei, promosse negli ultimi anni e basate sull’uso di ricostruzioni virtuali o di realtà aumentata, con scopi prettamente didattici, oltre alla divulgazione di foto panoramiche per la conoscenza del sito.
In quest’ultimo caso, risale alla fine del 2009 l’iniziativa che ha coinvolto il MIBACT e Google con un progetto di promozione e di conoscenza dell’area archeologica di Pompei finalizzato alla realizzazione di riprese fotografiche a 360° tramite Google trike (fig. 19), una sorta di carrellino mobile dotato di specifiche apparecchiature. L’accordo ha permesso dunque di presentare sul web, per la prima volta in un’area archeologica, i resti di una città antica attraverso la modalità di visualizzazione in Street View, attualmente consultabile in una sezione dedicata sul sito della Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia. Il successo riscontrato ha permesso di replicare l’iniziativa ancora una volta nel 2011 con altre località italiane tra cui i Fori Imperiali, il Colosseo, Villa Adriana, il Museo di Capodimonte a Napoli etc.
Altra interessante proposta del MIBACT nel 2009 è stata la manifestazione ‘Cultura a porte aperte – I pubblici del MIBAC’ rivolta alle regioni italiane tra cui la Campania, progetto inteso a rafforzare la collaborazione tra il Ministero e gli Enti locali. In Campania, diversi sono stati i fondi destinati all’incentivo di attività volte alla valorizzazione di complessi, monumenti, parchi archeologici e musei: l’Ufficio Scavi di Pompei in collaborazione con il MANN ha promosso attività di restauro di oggetti provenienti dagli scavi archeologici (affreschi, materiali lapidei etc.). Celebre è stato il restauro dell’Apollo saettante di Pompei che ha coinvolto laboratori internazionali, nel caso specifico quello di Malibù grazie al progetto ‘Prestiti di lunga durata Italia-USA’ e attraverso stage formativi che hanno coinvolto studenti dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, e scuole di Restauro italiane o straniere. Due sono stati i laboratori attivi per l’area archeologica di Pompei, il primo impegnato per la manutenzione ordinaria e di interventi complessi all’interno del sito, il secondo per il restauro di oggetti ceramici, in vetro e in metallo.
Un progetto interessante ideato per la fruizione all’interno del sito archeologico di Pompei e presentato nel maggio del 2010 è Friendly Pompei volto a creare un itinerario agevolato per i disabili e i turisti con ridotte capacità motorie (anziani, bambini, genitori con passeggini). L’itinerario, tutt’ora attivo, prevede un percorso assistito, che parte da Piazza Anfiteatro, e dura 3 ore, reso più comodo dall’introduzione, in prossimità dei luoghi da visitare di pedane e raccordi, oltre ad un’apposita segnaletica per i turisti.
Tra i progetti legati all’uso di sistemi e realtà virtuali, è doveroso citare ‘Back to Pompei’, presentato alla IV edizione di TechnologyBIZ nel novembre del 2012, è un sistema di realtà aumentata multipiattaforma fruibile attraverso dispositivi mobili ma anche via web, browser, PC e MAC. La progettazione è stata effettuata dalla Netminds, divisione informatica della Fondazione IRFO, in collaborazione con un gruppo di architetti e di archeologi. I software di grafica 3D utilizzati per le ricostruzioni sono della Autodesk (AutoCAD e 3DSMax). Per la ricostruzione dell’abitato antico è stato utilizzato un sistema basato su un linguaggio procedurale come CityEngine della ESRI. Alla ricostruzione tridimensionale è stato necessario affiancare un motore grafico, in questo caso Unity 3D, per creare le animazioni dei personaggi.
L’applicazione consente di visualizzare ricostruzioni 3D dell’antica città di Pompei prima dell’eruzione con ambientazioni e scenari molto realistici, arricchiti da personaggi virtuali che descrivono scene di vita quotidiana. Concepita come supporto durante il percorso di visita, ‘Back to Pompei’ permette di consultare in tempo reale le ricostruzioni virtuali semplicemente inquadrando con il proprio dispositivo mobile un qualsiasi monumento della città; inoltre, l’utente potrà consultare alcuni approfondimenti video ed audio opportunamente segnalati sulla mappa interattiva mediante punti di interesse. Il progetto, ideato da Leonardo Lettieri e non ancora utilizzato, permette in sostanza di: 1) visualizzare le ricostruzioni 3D dell’intera area archeologica di Pompei attualmente nota; 2) di interagire in tempo reale con l’ambiente circostante mediante punti di interesse o personaggi/avatar; 3) di farsi guidare durante il percorso di visita dai punti di interesse (PDI); 4) di scegliere il proprio percorso di navigazione in base alle aree tematiche e al tempo di visita impostati; 5) di usufruire di informazioni testuali, fotografiche e audio.
Attraverso il web è possibile rintracciare diverse ricostruzioni 3D prodotte da aziende esperte in Computer Grafica. Tra queste vi è la Capware digital worlds fondata nel 1984 da Capasso Gaetano con sede a Napoli, un’impresa che ha curato le ricostruzioni virtuali sponsorizzate da Piero Angela e quelle visibili nel MAV (Museo Archeologico Virtuale di Ercolano); sono famose, inoltre, le collaborazioni con History Channel e la CNN.
Dal sito dell’azienda è possibile visualizzare le ricostruzioni suddivise in argomenti: Pompei, Ercolano, il Golfo di Napoli, i Sanniti e il Medioevo. La sezione ‘Pompei’ è articolata in schede di approfondimento tra cui la Città, la Casa del Fauno, il Lupanare, le Terme, il Criptoportico, il Loreio, la Casa del Poeta Tragico e la Fullonica, ognuna delle quali è accompagnata da un breve testo descrittivo e da un video 3D della proposta ricostruttiva. In alto, scorre una photo gallery con i frames più significativi del filmato. L’azienda offre una serie di prodotti (su DVD, CD-ROM) acquistabili dal proprio store a scopo didattico e divulgativo.
Nei pressi dell’area archeologica di Pompei è invece ubicato il Virtual Pompei – Centro Archeologico Virtuale 3Dmensionale un centro promosso da ArchiLand che offre la possibilità agli utenti di continuare il proprio percorso di visita al di fuori dell’area archeologica.
Il centro Virtual Pompei è dotato di una sala di proiezione tridimensionale con 75 posti e un Antiquarium che ospita una mostra con oggetti che rappresentano la vita quotidiana a Pompei. È possibile visualizzare fino a due filmati 3D per una durata complessiva che varia dai 40 ai 60 minuti; i filmati proiettati riguardano ‘Pompei 79 d.C.’ e la ‘Leggenda della Sibilla’. Il centro ha realizzato anche un CD-ROM sulla visita di ‘Cicerone a Pompei’.
Dal sito di Virtual Pompei è possibile reperire una serie di informazioni pensate per i gruppi turistici (dalle attività promosse, ai servizi offerti e ai contatti); inoltre, la sezione Cultura Pompeiana rimanda a schede di approfondimento con immagini correlate alla vita quotidiana di Pompei.
Interessante è il progetto VillaDiom3Des Project coordinato da istituti italiani e francesi: l’ENS (Ecole normale supérieure) – che costituisce anche l’ente coordinatore del progetto, il Centre Jean Bérard, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei e Napoli, l’Università Federico II e l’Università di Padova.
Il team di ricercatori coordinato da Hélène Dessales (assistente associato dell’ENS) prevede la conclusione di tutte le attività e la presentazione dei risultati delle ricerche nel 2017. L’intero lavoro comprende l’acquisizione dei dati mediante i rilievi fotogrammetrici, la raccolta di immagini di archivio e di riprese fotografiche tramite l’utilizzo di un drone e l’analisi dei dati emersi durante le campagne di scavo. Le attività sono propedeutiche alla realizzazione di un modello tridimensionale della villa al quale verrà affidato il compito di divulgare parte dei dati finora acquisiti.
Il progetto volto alla ricostruzione virtuale della Villa dei Misteri è stato promosso dal Cultural and Virtual Reality Laboratory – University of California Los Angeles, coordinato da Bernard Frischer. L’innovazione del progetto risiede nell’uso di nuovi sistemi di visualizzazione basati sulla Realtà Aumentata e Virtuale con prodotti divulgabili a larga scala in modalità on e off line.
Rientrano nel Grande Progetto di Pompei i lavori di restauro degli affreschi della villa dei Misteri, progetto finanziato con i fondi ordinari della Soprintendenza per un totale di 900.000 euro, attraverso l’uso di tecnologie avanzate basate sull’uso di strumentazioni laser.
Il 29 giugno del 2012 è stato siglato un accordo tra il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, i responsabili della Topcon Positioning Systems della California, il responsabile d’Italia della Topcon e il preside della Facoltà di Architettura, Carmine Gambardella, per avviare un progetto di valorizzazione rivolto al sito archeologico di Pompei. Il patto prevedeva la creazione di un database culturale e di un sistema di mappatura 3D, con ricostruzioni virtuali immersive e di realtà aumentata alla scopo di rendere fruibili, in maniera innovativa, alcuni settori della città antica. La collaborazione con i centri più avanzati della California è stata principalmente voluta per creare una sorta di ‘laboratorio tecnologico’ nell’area di Pompei al fine di sperimentare soluzioni avanzate per la telematica e il rilievo avanzato dei Beni Culturali creando alla stesso tempo nuovo opportunità di lavoro grazie alla collaborazione tra Università e Grandi Imprese.
Tra le iniziative, invece, volte alla sensibilizzazione del caso studio di Pompei con attività mirate di valorizzazione e di fruizione dell’area archeologica ricordiamo i/Pompei – le giornate dell’innovazione per i Beni Culturali avvenuto il 3-5 giugno del 2012, convegno articolato in tre giornate scientifiche con sezioni riguardanti: 1. la co-creazione della città digitale di Pompei, 2. lo sviluppo di applicazioni per i BB.CC., 3. Il contributo dei media per la valorizzazione del patrimonio culturale. Interessante l’intervento di Ernesto Hoffmann (esperto di tecnologie digitali) dal titolo ‘Nuove opportunità tecnologiche per Pompei’ che analizza in dettaglio lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali applicate ai siti archeologici di Pompei e di Ercolano. Lo spunto è da ricercare nell’interessante mostra itinerante tenutasi negli anni ’90 ‘Rediscovering Pompei’ che ottenne un enorme successo soprattutto nelle edizioni di New York e di Londra.
Tra le mostre internazionali inaugurate negli ultimi anni meritano particolare attenzione:
- ‘Un giorno a Pompei’ , mostra itinerante iniziata nell’ottobre del 2010, ideata per presentare gli aspetti della vita quotidiana dell’antica città di Pompei. Le sedi scelte sono state Singapore (National Museum), New York (Discovery Times Square), Boston (Museum of Science), Cincinnati (Cincinnati Museum Center).
- ‘Life and Death in Pompei and Herculaneum’ dal 28/03 al 29/09/2013 esposta al British Museum a Londra che ha ospitato circa 250 reperti provenienti dalla città di Pompei ed Ercolano. Un evento importante che ha visto per la prima volta la collaborazione tra il British Museum e la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, oltre alla presentazione di un video ricostruttivo delle ultime ore di vita di Pompei e un’APP dedicata alla fruizione della mostra. L’applicazione ideata per l’occasione è compatibile sia con i sistemi Android che iOS; inoltre, consente di consultare una mappa interattiva della città con luoghi d’interesse e schede di approfondimento relative a diversi argomenti: contesto urbano, commercio, religione, divertimento, usanze culinarie. È possibile consultare video, immagini ad alta risoluzione e ascoltare brani tratti dal racconto di Plinio il Giovane. L’APP è stata realizzata per funzionare anche in modalità offline, per essere consultata anche al di fuori della mostra.
- ‘Pompei’ esposta a Monaco di Baviera tra il 15/11/2013 e il 23/03/2014 che ha riscontrato uno straordinario successo. L’esposizione era incentrata sul tema della Casa del Menandro con richiami alla storia degli studi in particolare ai primi scavi nell’area vesuviana. L’argomento principale della mostra è stata l’eruzione del Vesuvio e le conseguenze che questo fenomeno ebbe nel territorio campano già a partire dall’epoca protostorica. A riguardo, interessante è stata l’esposizione di reperti provenienti dall’area nolana e da Ischia.
4. – Catalogo: le applicazioni multimediali e le ricostruzioni virtuali
La ricerca attraverso il web ha permesso di compilare in maniera indicativa un elenco delle principali ricostruzioni virtuali di una parte degli edifici dell’antica città di Pompei.
La molteplicità delle informazioni reperibili attraverso la rete ha necessariamente imposto una selezione tra le diverse proposte ricostruttive; nel caso specifico, sono stati preferiti i progetti a carattere scientifico promossi da università, istituti di ricerca ed enti, oltre a quelli sviluppati dalle società, in particolare finalizzati alla realizzazione di video, immagini e ricostruzioni ideate per le applicazioni mobile.
Pertanto il catalogo costituisce un censimento, ancora in itinere, delle ricostruzioni 3dimensionali della città di Pompei: la valutazione complessiva dei dati raccolti consentirà, infine, di evidenziare le aree maggiormente studiate e dunque ricostruite rispetto a quelle che necessitano di una maggiore attenzione nonché valorizzazione.
Il catalogo, per ora non allegato al presente lavoro, è composto da schede di approfondimento con le immagini più significative delle ricostruzioni virtuali, oltre alle indicazioni topografiche che permettono di ubicare con precisione, rispetto alla planimetria di riferimento, gli edifici o i complessi, oggetto della ricostruzione.
La prima parte della raccolta include un elenco degli edifici posti all’interno della città o in prossimità delle mura; la seconda parte comprende, invece, le ricostruzioni a carattere generico (eruzione del Vesuvio, urbanistica di Pompei) e quelle riferite a complessi architettonici al di fuori dell’abitato (Porto, Saline, Acquedotto etc.). In particolare, sono state recuperate le ricostruzioni e le applicazioni multimediali dei seguenti casi studio:
- La villa di Diomede
- La villa dei Misteri
- Casa del Fauno
- Casa del Poeta Tragico
- Casa dei Vettii
- Casa del Criptoportico
- Casa di Loreio (Octavius Quartio)
- Casa del Menandro
- Lupanare
- Tempio dorico
- Tempio di Apollo
- Tempio di Giove
- Tempio di Iside
- Tempio della Fortuna Augusta
- Foro Civile
- Basilica
- Terme del Foro
- Terme Stabiane
- Teatro Grande
- Anfiteatro
- Thermopolium di Vetutius Placidus
- Fullonica di Stephanus
- Panificio
- Insula del Centenario
- Eruzione del Vesuvio
- Urbanistica di Pompei
- Necropoli di Porta Ercolano e di Porta Nocera
- Acquedotto
- Ostello delle Muse a Murecine
- Saline
- Porto
La rassegna ha permesso infine di ricavare un prospetto riassuntivo di tutte le ricostruzioni più consultate in rete e di individuare per ogni PdI (punto di interesse) l’ente, la società o l’applicazione mobile collegata.
Complesso ricostruito |
Università/Ente |
Società |
App Mobile |
Villa di Diomede |
INRIA, IUF, CNRS, ENS, Centre Jean Bérard, |
Pompeya – Pompeii Interactive Tour |
|
Villa dei Misteri |
University Of California Los Angeles (UCLA) at CVR
Università
|
Capware digital world
Virtual
|
Pompei Filmcards |
Casa del Fauno |
MAV – Museo
|
Capware digital world
Laboratorio di
Virtual
VillageDocAndFilms
|
Pompei Filmcards
Pompei Reconstruite
Pompei Touch
Pompeya – Pompeii
Virtual |
Casa del Poeta tragico |
MAV – Museo |
Virtual
Capware digital world
|
Pompei Filmcards
Pompei Reconstruite |
Casa dei Vettii |
|
|
Pompei Reconstruite
Pompeya – Pompeii Interactive Tour |
Casa del Criptoportico |
|
Capware digital world
|
|
Casa di Loreio Tiburtino |
|
Capware digital world
|
Pompei Filmcards
|
Casa di Giulio Polibio |
Istituto per la diffusione delle Scienze |
Altair4 Multimedia
PF Multimedia |
|
Casa del Menandro |
|
|
Pompei Touch
|
Lupanare |
|
Capware digital world
|
|
Tempio dorico |
|
Capware digital world
|
|
Tempio di Apollo |
|
VillageDocAndFilms |
Pompei Reconstruite
Pompei Filmcards
Pompei Touch
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Tempio di Giove |
|
VillageDocAndFilms |
Pompei Filmcards
|
Tempio di Iside |
|
|
Pompei Filmcards
Pompei Touch
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Tempio della Fortuna Augusta |
|
|
Pompei Reconstruite
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Foro Civile |
MAV – Museo |
Virtual
Capware digital world
|
Pompei Filmcards
Pompei Reconstruite
Pompei Touch
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Basilica |
|
|
Pompei Reconstruite
Pompei Touch
Pompei Filmcards
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Terme del Foro |
|
|
Pompei Touch
Pompeya – Pompeii Interactive Tour |
Terme Stabiane |
|
Capware digital world
Laboratorio di
|
Pompei Reconstruite
Pompei Touch
Virtual History |
Teatro Grande |
|
Capware digital world
|
Pompei Reconstruite
Pompei Filmcards
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Anfiteatro |
|
|
Pompei Filmcards
Pompei Touch
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Thermopolium di Vetutius Placidus |
|
|
Pompei Reconstruite
|
Fullonica di Stephanus |
|
Capware digital world
|
Pompei Touch
Pompeya – Pompeii Interactive Tour
|
Panificio |
|
|
Pompei Touch
|
Insula del Centenario |
High Tech in collaborazione con Dipartimento di
|
|
|
Elenco sviluppatori
|
||||
Società |
Enti/Istituti di Ricerca/Musei/Mostre |
Università |
Applicazioni |
Privati/Web |
Virtual
Capware digital world
VillageDocAndFilms
Laboratorio di Grafica virtuale di
|
INRIA,
IUF,
CNRS,
ENS,
Centre Jean Bérard,
Soprintendenza
PSI,
WILLOW,
MAV – Museo Archeologico Virtuale
Mostra Itinerante ‘Un giorno a Pompei’
CINECA – RVM4VSET (Research Advanced Models for Virtual
RAI – Studio TV1 –
|
University Of California Los Angeles
Università degli Studi di Napoli Federico II – Facoltà di
Dipartimento di Archeologia |
Pompei Filmcards
Pompei Reconstruite
Pompei Touch
Pompeya Pompeii Interactive Tour |
Anna Rita Vizzarri
3D Warehouse |
Rispetto all’estensione dell’area archeologica e alla quantità di edifici più o meno conservati, la maggior parte delle ricostruzioni virtuali sono state realizzate per quei complessi, posti lungo i principali assi stradali della città, che suscitano maggiormente l’interesse dei turisti sia per il loro aspetto scenografico sia per quello architettonico.
La finalità dei modelli ricostruttivi proposti non può trovare piena attuazione se non in relazione con l’area archeologica stessa e con i percorsi turistici consigliati agli utenti: essi, infatti, devono essere utilizzati a scopo didattico-divulgativo e allo stesso tempo devono saper comunicare visivamente, con una certa attendibilità scientifica, dettagli strutturali e/o architettonici, parzialmente conservati, di quei complessi (pubblici, privati o religiosi) che rappresentano la vita quotidiana della città antica.
Fig. 5 – Planimetria generale del sito archeologico di Pompei
Le ricostruzioni, finora esaminate, sono state quasi sempre utilizzate per le guide interattive o per le applicazioni mobile; dalla planimetria allegata (fig. 5), che mostra la distribuzione degli edifici ricostruiti mediante le tecniche di Computer Grafica, si osserva subito un maggiore interesse per gli esperti di tecnologia virtuale o di Realtà Aumentata per il settore occidentale della città, in particolare tra le Regiones VI-VIII mentre una minore attenzione è rivolta ai settori meridionale e orientale (Regiones I-II).
Questi edifici sembrerebbero, inoltre, posti in corrispondenza dei percorsi turistici suggeriti dalle guide multimediali o da quelli consigliati dalla Soprintendenza, facilmente rintracciabili sulla pianta degli scavi distribuita agli ingressi dell’area archeologica, e illustrati dall’audioguida noleggiabile all’ingresso di Porta Marina. In particolare:
- via Sacra/via dell’Abbondanza,
- via del Foro,
- via delle Terme/via della Fortuna,
- via di Mercurio, via Consolare/via delle Tombe (da porta Ercolano verso la villa dei Misteri),
- via Stabiana (in direzione dell’area dei Teatri)
- via dell’Abbondanza verso l’Anfiteatro/Necropoli di Porta Nocera.
Tra i 69 edifici proposti dall’audioguida della Soprintendenza, è stato possibile calcolare un numero approssimativo di circa 28 ricostruzioni virtuali consultabili liberamente attraverso il web (fig.6).
Fig. 6 – I punti d’interesse dell’audioguida e quelli segnalati dalle ricostruzioni 3D
Questi dati suggeriscono che rispetto agli edifici segnalati nei percorsi turistici solo nel 40% dei casi l’utente ha la possibilità di consultarne on line le ricostruzioni 3D. La situazione cambia ulteriormente prendendo invece in considerazione tutti gli edifici scavati a Pompei o perlopiù segnalati nelle varie guide turistiche.
In quest’ultimo caso, analizzando in dettaglio la planimetria della città e considerando solo gli edifici più noti e meglio conservati, avremmo valori totalmente differenti. Per avere un quadro più completo sarebbe opportuno distinguere all’interno del sito sei categorie di complessi architettonici che potrebbero essere oggetto di ricostruzioni tridimensionali, ovvero:
- Edifici privati
- Edifici pubblici
- Edifici religiosi
- Edifici commerciali
- Ville
- Necropoli
Stando ai dati ricavabili dalle guide archeologiche per la città di Pompei è possibile stimare quanto segue:
Tipologie architettoniche |
Totale edifici |
Edifici privati |
126 |
Edifici pubblici |
14 |
Edifici religiosi |
9 |
Edifici commerciali |
11 |
Ville |
7 |
Necropoli |
6 |
Rapportando il numero dei modelli tridimensionali, selezionati attraverso la rete al numero complessivo degli edifici ricostruibili a Pompei, all’incirca 173, risulta che appena il 16% dei casi è stato oggetto di ricostruzioni virtuali.
La ricerca effettuata attraverso il web, seppur ancora in itinere, ha permesso di elaborare una prima stima sulla tipologia dei monumenti finora ricostruiti, in rapporto soprattutto alle singole Regiones (aree di distribuzione):
Aree |
Tipologie architettoniche |
n° delle ricostruzioni virtuali |
Regio I |
Ed. |
3 |
Regio II |
Ed. pubblici/privati |
2 |
Regio VI |
Ed. |
3 |
Regio VII |
Ed. |
8 |
Regio VIII |
Ed. |
4 |
I dati ricavati fanno riferimento alle ricostruzioni virtuali ritenute scientificamente attendibili mentre non rientrano in questa prima valutazione la Casa del Criptoportico e l’insula del Centenario, che pur essendo oggetto di ricostruzioni virtuali al momento non sono incluse nell’elenco dei PdI (Punti di Interesse) consigliati dalla Soprintendenza (vedi audioguida). Inoltre, da questa stima mancano le ricostruzioni virtuali dei complessi posti al di fuori delle mura della città, ovvero le grandi ville (villa di Diomede e villa dei Misteri) e le Necropoli (Necropoli di Porta Ercolano e di Porta Nocera). Al momento si è deciso di valutare solo le ricostruzioni tridimensionali di complessi che ricadono all’interno della città che possono trovare attinenza con i diversi itinerari turistici.
Diversamente, è il caso della domus di Giulio Polibio, al centro nel giugno 2010 di un grande progetto di valorizzazione denominato ‘Opera Regio IX’, coordinato dall’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli. Il risultato ottenuto è stato l’installazione di un’applicazione multisensoriale all’interno del complesso, allo scopo di creare un percorso didattico-narrativo attraverso la tecnologia sperimentata dal laboratorio PFMultimedia e l’uso di ricostruzioni tridimensionali curate, invece, dalla società di Roma Altari4 Multimedia.
L’iniziativa era stata concepita come parte integrante di un progetto più articolato, ‘Archeologia Viva’, che prevedeva la valorizzazione e la fruizione di un settore della città antica ricreando percorsi facilitati per disabili e soggetti diversamente abili. Oggigiorno, il progetto ‘Opera Regio IX, non è più disponibile ma costituisce un punto di partenza interessante per la sperimentazione di installazioni multisensoriali e per la creazione di ambienti virtuali all’interno del sito stesso di Pompei.
L’installazione sonora nella domus di Giulio Polibio (fig. 7) inizia con un racconto di due personaggi femminili, una donna vissuta nel 79 d.C. alla fine del nono mese di gravidanza (realmente esistita, i cui resti sono stati trovati nella casa) e una disegnatrice dello scavo archeologico. La prima racconta i momenti dell’eruzione, la seconda il rinvenimento delle strutture, degli oggetti e dei corpi che fissano, come in un fotogramma, gli attimi terribili dell’eruzione.
L’installazione sonora è suddivisa in cinque aree tematiche: 1) l’atrio in cui si possono ascoltare i suoni dalla strada, i rumori dei lavori di ristrutturazione della domus al momento dell’eruzione; 2) la cucina con tutti i suoni, il vasellame, gli oggetti vari; 3) l’impluvium che accoglie i visitatori; 4) il peristilio con la riproduzione quasi fedele del giardino e di tutti i suoni/rumori collegati; 5) gli ambienti della casa che raccontano la vita quotidiana.
In questi ambienti sono stati ricollocati anche gli oggetti, rinvenuti al momento dello scavo con calchi di armadi, tavoli, sedie e triclini realizzati dalla società Opera Laboratori Fiorentini SpA. L’intento era quello di riproporre una ricostruzione su base scientifica, fatta quindi da archeologi ed esperti del settore, di oggetti e di manufatti antichi, opportunamente contestualizzati e ricollocati negli ambienti originari.
Nella ricostruzione virtuale sono state utilizzate due figure olografiche, la donna incinta e il proprietario della domus, Giulio Polibio, che costituisce anche la voce narrante dell’installazione. L’intero sistema è stato ideato dalla società PFMmultimedia, mentre le ricostruzioni virtuali sono state sviluppate dalla ALTAIR4 MULTIMEDIA di Roma che ha curato anche la regia, i modelli 3D, oltre al restauro digitale di decine di affreschi.
L’idea dell’applicazione è quella di accompagnare l’utente, attraverso l’esperienza multimediale e virtuale, alla scoperta degli ambienti della casa, ricostruita nei minimi particolari, con il posizionamento degli oggetti di uso quotidiano, così come sono stati ritrovati.
Fig. 7 – La casa di Giulio Polibio
In base ad una prima valutazione, solo 4 progetti sono stati promossi in ambito accademico o scientifico (villa di Diomede, Villa dei Misteri, Insula del Centenario e Casa di Giulio Polibio) tra i quali due conclusi ed uno ancora in corso, con termine dei lavori previsti per il 2017.
Tra le società che hanno curato la realizzazione dei progetti, primeggiano in particolare:
- La Capware digital world, ideatrice di numerose ricostruzioni tra cui Villa dei Misteri, Casa del Fauno, Casa del Poeta tragico, Casa del Criptoportico, Casa di Loreio Tiburtino, Lupanare, Tempio dorico, Foro Civile, Terme Stabiane, Teatro Grande, Fullonica di Stephanus, che in rapporto ai PdI dell’area archeologica corrispondono al 15,9% dei modelli virtuali realizzabili.
- La ‘Virtual Pompei – Centro Archeologico Virtuale 3Dimensionale’ che ha realizzato la Villa dei Misteri, la Casa del Fauno, la Casa del Poeta tragico e infine il Foro Civile (5,7% del totale).
- La VillageDocAndFilm ha curato i modelli per la Casa del Fauno, il Tempio di Apollo e il Tempio di Giove (4,3 % del totale).
- Laboratorio di Grafica Carraro con due modelli realizzati (Casa del Fauno e Terme Stabiane) che costituiscono il 2,8% delle ricostruzioni.
Tra le applicazioni multimediali finora analizzate per il caso studio Pompei (all’incirca 14) solo 5 propongono immagini ricostruttive o modelli tridimensionali:
Società |
Totale ricostruzioni |
Pompei Filmcards |
15,9% |
Pompei Reconstruite |
13% |
Pompei Touch |
15,9% |
Pompeya – Pompeii Interactive Tour |
15,9% |
Virtual History |
2,8% |
Emerge in questo caso un quadro abbastanza diversificato in cui alcuni edifici sono stati oggetto più volte di ricostruzioni virtuali da parte di società o istituti di ricerca. In particolare, nella scheda in basso si osserva che il complesso con maggiori versioni di modelli tridimensionali risulta essere la casa del Fauno, della quale si propone, in questa sede, una scheda di approfondimento al fine di verificare la validità dei modelli virtuali proposti rispetto ai resti antichi conservati.
4.1 – Scheda di approfondimento: la casa del Fauno
Sorge nel settore nord occidentale, precisamente nella Regio VI, nota come una delle dimore più spettacolari della città, soprattutto per la superficie occupata, corrispondente all’intera insula 12 (fig. 8).
Fig. 8 – Localizzazione della Casa del Fauno
La casa, realizzata nel II sec. a.C. su un complesso preesistente, presenta due fasi di edificazione: nella prima, l’intero edificio è incentrato attorno ai due atri (maggiore e minore) e presenta già il peristilio mentre nella seconda fase, inquadrabile alla fine del II sec. a. C., il complesso assumerà l’articolazione a noi nota.
Sul marciapiede in corrispondenza dell’ingresso è posta l’iscrizione di benvenuto ‘Have’ (fig. 9) mentre oltre la soglia si osserva l’ingresso distinto in vestibolo e in fauces del quale colpiscono le belle decorazioni parietali (motivo in stucco a tempietto forse il lararium) e pavimentali (maschere tragiche), quest’ultime in marmi policromi (figg. 10-11).
Nell’atrio principale di tipo tuscanico (ambiente 27 in pianta – fig. 12) è attualmente esposta la statua del Satiro danzante il cui originale è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) mentre si osservano intorno una serie di ambienti tra i quali il cubicolo patronale (nr. 28), le alae (nnr. 29-30), l’esedra/tablino (nr. 33) e i triclini (nnr. 34-35) uno dei quali consente di accedere al peristilio minore (nr. 36). L’ambiente 11 consente invece di accedere alla parte privata della casa scandita dall’atrio tetrastilo (nr. 7) e dalla grande esedra sul fondo (nr. 14): dal corridoio (nr 19) si accedeva alle stanze di servizio tra cui la cucina (nr. 24), la stalla (nr. 20) e il settore termale (nnr. 22-23). Ritornando alla parte ‘pubblica della casa, in fondo al peristilio minore (36) si apre la grande esedra distila (nr. 37) decorata dal celebre Mosaico di Alessandro (anche questo esposto al MANN). Nella parte settentrionale del complesso è collocato il peristilio maggiore (nr. 39) su cui si affacciano ambienti residenziali e vani di minore importanza.
Le ricostruzioni allegate al testo sono state elaborate dalle società Capware digital world (in parte esposte anche al MAV- Museo Archeologico Virtuale di Ercolano), VillageDocAndFilms, Virtual Pompei, Laboratorio di Grafica virtuale di Gualtiero Roberto Carraro mentre le altre sono state tratte dalle APP ideate per dispositivi mobile, in particolare Pompei Filmcards, ‘Pompei Reconstruite’, ‘Pompeya’, ‘Pompei Touch’; infine, si aggiungono le immagini tratte da Warehouse con modelli elaborati da utenti privati mediante il software open source Sketchup.
In base alla planimetria di riferimento e alle informazioni deducibili sul complesso, le ricostruzioni virtuali più realistiche sembrerebbero realizzate dalla Capware digital world e dalla VillageDocAndFilms mentre l’App più completa al momento risulta ‘Pompei Reconstruite’ che propone una ricostruzione di quasi tutta la dimora.
Dalle ricostruzioni sono state selezionate delle immagini che rappresentano i settori più importati della casa oggetto della ricostruzione e spesso riproposti attraverso il web, in particolare:
- L’ingresso con l’atrio tuscanico (nr. 27, 53, 28)
- L’esedra/tablino dell’atrio tuscanico (nr. 33)
- Il peristilio minore (nr. 36)
- L’esedra distila (nr. 37)
- Il peristilio maggiore (nr. 39).
Di seguito verrà proposta una selezione delle ricostruzioni 3D più interessanti in ciascuna delle quali è indicato il settore di riferimento della casa e la società/l’app che ha curato le elaborazioni. Le immagini ricostruttive sono accompagnate, inoltre, da scatti fotografici realizzati dalla scrivente al fine di offrire un confronto attendibile con le strutture ancora conservate.
Ingresso e atrio tuscanico (ambienti in pianta nnr. 27, 53, 28)
Ricostruzioni tratte dall’App ‘Pompeya’
Esedra/tablino (ambiente 33 in pianta) dell’atrio tuscanico
Peristilio minore (ambiente 36 in pianta)
Esedra Distila (ambiente 37 in pianta)
Peristilio Maggiore (ambiente 39 in pianta)
5. – Note conclusive
Nonostante la mole di dati e di ricostruzioni 3D reperibili on line, attraverso i motori di ricerca, mancherebbe per il caso studio di Pompei un vero e proprio piano di valorizzazione e di fruizione, in grado di utilizzare la Realtà Virtuale come mezzo didattico e divulgativo a supporto delle numerose guide interattive.
Nei percorsi turistici segnalati dalla Soprintendenza, i punti di Interesse consigliati agli utenti durante l’itinerario di visita sono circa 84, tra questi 69 sono inclusi nell’audioguida noleggiabile all’ingresso di Porta Marina.
I PdI collegati all’audioguida sono opportunamente segnalati nell’area archeologica da pannelli posti all’ingresso o in corrispondenza di ogni edificio, contraddistinti da un apposito simbolo che rimanda all’applicazione guidata (indicata anche sulla mappa degli scavi).
Al fine di valorizzare tali percorsi, sarebbe consigliabile concepire una sorta di tour virtuale con PdI scelti dalla mappa stessa della Soprintendenza ed inclusi tra le categorie precedentemente individuate:
- Edifici privati
- Edifici pubblici
- Edifici religiosi
- Edifici commerciali
- Ville
- Necropoli
Il tour virtuale potrebbe prevedere un’applicazione, anche mobile, in grado di accompagnare il turista durante la visita guidata agli scavi con schede di approfondimento, foto, audioguide e in aggiunta le ricostruzioni virtuali con modelli interattivi ed ambienti esplorabili. In alternativa, all’interno del percorso virtuale potrebbero essere inseriti percorsi multisensoriali simili al caso studio della domus di Giulio Polibio.