La fruizione del sito archeologico di Pompei

Contrattista: dott.ssa Sabrina Mataluna
Tutor: Prof.ssa Stefania Quilici Gigli

Relazione attività
-Agosto 2014-

La ricerca, volta a migliorare la conoscenza di Pompei per garantirne una maggiore fruibilità, è stata indirizzata, in questa prima fase, alla comprensione del percorso archeologico all’interno dell’area per individuarne le potenzialità. Studio personale e sopralluoghi diretti nel sito archeologico hanno permesso una prima valutazione del complesso e del percorso di conoscenza e fruizione che si snoda all’interno della città; in tal senso, sono state inevitabilmente notate le dinamiche della visita alla città ed evidenziate alcune problematiche di comprensione del sito.
L’enorme mole di resti archeologici ben conservati, non sempre di facile interpretazione, desta nel turista una sensazione di stupore e meraviglia ma al contempo quest’ultimo non dispone, tuttavia, di tutti gli strumenti necessari alla loro decodifica e ad una totale, o quantomeno parziale, comprensione di ciò in cui si imbatte.
L’intero sito archeologico non dispone di una segnaletica adeguata, capace di indirizzare in maniera semplificata il pubblico fruitore e di guidarlo all’interno della città. Nei luoghi di interesse culturale la segnaletica riveste un ruolo fondamentale proprio perché viene intesa come un insieme di segni coordinati che, attraverso un linguaggio universale, aiutano a individuare accessi, uscite, servizi e percorsi desiderati. Questa rappresenta il biglietto da visita più importante per un complesso archeologico ed è volta a mettere a proprio agio il visitatore garantendo tutte le informazioni necessarie e consentendo libertà di movimento individuale.
Nel caso specifico di Pompei potrebbe essere migliorata la segnaletica informativa o di orientamento, solitamente posta all’ingresso del sito o nei punti strategici per fornire al visitatore le prime informazioni utili; attualmente nel piazzale di accesso all’area è presente una pianta in distribuzione gratuita che ha il compito di facilitare la lettura degli spazi e fornire un primo orientamento; sempre qui sono, inoltre, disponibili mappe cartacee e piccole brochure gratuite e, a pagamento, audioguide in 5 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo). Il sito dispone di una segnaletica direzionale o di smistamento costituita da pannelli in grigio con segnali e frecce indicanti strade e/o edifici e le direzioni percorribili, redatti esclusivamente in lingua italiana (fig. 1); presenta, infine, una segnaletica identificativa o di conferma (piccole targhette in grigio, a volte poco distinguibili, poste al di fuori delle case e degli edifici) utile a riconoscere un luogo o un edificio o porzione di esso (figg. 2-3). L’efficacia grafica di un sistema di segnaletica dipende anche dal carattere scelto per il testo e dal colore di fondo nonchè da un suo uso sapiente al fine di generare un contrasto con le condizioni di illuminazione e le tonalità predominanti dell’ambiente naturale; in rapporto a ciò le targhette con fondo grigio e scritte bianche, utilizzate a Pompei, risultano essere poco evidenti e a volte, per questione di luce, poco leggibili.
Sarebbe auspicabile incrementare il numero dei pannelli esplicativi da collocare all’ingresso di ogni luogo visitabile in modo da permetterne la comprensione anche a quegli utenti che hanno scelto di non “noleggiare” una guida autorizzata. Attualmente sono presenti pochi pannelli illustrativi con testi, in italiano e in inglese, purtroppo sbiaditi per consentirne una facile consultazione (fig. 4). L’idea portante e la missione di un sito archeologico, nel suo rapporto fra contenuto esposto e allestimento (servizi al pubblico), deve puntare non solo alla conservazione ma anche alla conoscenza per raggiungere l’obiettivo della comunicazione e divulgazione nei vari livelli di utenza. In quest’ottica il sito archeologico di Pompei che attrae più di 2 milioni di turisti all’anno (italiani e stranieri) non può non tener conto dell’esigenza di comunicare e informare in maniera adeguata un pubblico tanto vasto e differenziato. Il turismo dipende anche dall’adeguata fruizione culturale di un sito; per questo Pompei deve attrarre, informare e diversificare il pubblico dei visitatori, rispondere alle loro esigenze e migliorare la loro esperienza di visita.

Segnaletica adottata nel sito e un esempio di pannello illustrativo presente.

Segnaletica adottata nel sito e un esempio di pannello illustrativo presente.

Sarebbe utile, inoltre, introdurre mappe dell’intera area all’interno del sito sullo stile “voi siete qui” per consentire un più facile orientamento e offrire al visitatore una libertà di movimento costante all’interno degli scavi. Tali mappe potrebbero essere posizionate agli incroci più importanti o nei pressi dei cambi di direzione e nelle aree dove si concentrano la maggior parte degli edifici visitabili per garantire all’utente l’individuazione immediata della sua posizione e la direzione da seguire per la visita. Queste facilitano anche la lettura e comprensione degli spazi in maniera agevole da parte di tutte le possibili tipologie di utenti. Sulla base della planimetria cartacea distribuita all’ingresso dell’area archeologica ho indicato, con pallini blu, i punti dove potrebbero essere inseriti pannelli recanti le suddette mappe (fig. 5); ho ritenuto opportuno porli in prossimità di punti strategici e incroci e dove si dispongono la maggior parte degli edifici visitabili.

Mappa della città di Pompei con indicazione dei punti di posizionamento delle mappe.

Mappa della città di Pompei con indicazione dei punti di posizionamento delle mappe.

Il sito, inoltre, non è in grado, per mancanza di strutture e supporti tecnici, di accogliere persone diversamente abili e consentire loro una visita in totale autonomia. La legislazione attuale intende l’accessibilità ai luoghi aperti al pubblico come il dare la possibilità a persone con ridotta o impedita capacità motoria e sensoriale di entrare agevolmente in un luogo, fruire degli spazi e delle attrezzature in maniera sicura e autonoma. Il Decreto Presidenziale 503 del 24 luglio 1996 (Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici) stabilisce una “fruibilità allargata” che viene incontro a questa così forte esigenza. Il concetto di disabilità è abbastanza ampio e non deve essere limitato soltanto a persone che presentano difficoltà motorie permanenti, e dunque costretti su una sedia a rotelle, ma anche a quelle persone con problemi fisici transitori, anziani, bambini, obesi, donne in gravidanza e persone con difficoltà sensoriali, cognitive e psicologiche.

Al fine di migliorare la fruizione del sito sarebbe utile la creazione di percorsi di visita tematici all’interno della città mirati alla comprensione di uno ed un solo aspetto della vita nell’antica Pompei: ad esempio arte e spettacoli, la vita quotidiana, la religione, l’eros, etc. In tal modo, si darebbe al visitatore la possibilità di muoversi negli scavi seguendo percorsi selezionabili in base alle loro esigenze e preferenze. La visita dell’intero sito richiede, infatti, tempi non certo brevi e, nella maggior parte dei casi, si è costretti a scegliere cosa vedere e cosa no; in tal senso percorsi tematici dedicati agevolerebbero la fruibilità del sito per gli utenti.

Attualmente sul sito web della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici Pompei Ercolano Stabia nella sezione dedicata alla visita agli scavi sono presenti itinerari impostati su tematiche molto simili a quelle sopra proposte; queste, nonostante siano ben organizzate sia a livello strutturale che contenutistico e sviluppino molteplici argomenti correlati alle singole tematiche, presentano, a mio avviso, ancora alcune carenze. Mancano mappe differenziate con l’indicazione dei percorsi da seguire e i rispettivi punti di interesse per ciascuna tematica sviluppata; la parte testuale è priva di un corredo fotografico ben fornito che punti prevalentemente su immagini generiche e di dettaglio; mancano degli approfondimenti su alcuni argomenti in particolare (per es. nella descrizione del Lupanare non si trovano riferimenti sui quadretti dipinti presenti e sul tema dell’eros che incuriosisce maggiormente i visitatori); non sono, infine, contemplati contenuti virtuali e/o brevi ricostruzioni interattive che riproducano l’aspetto originario del contesto in cui l’utente è inserito.
Questi itinerari tematici si prestano invece ad una consultazione statica, da effettuare sul sito web direttamente da casa, e non offrono materiale scaricabile e fruibile sul posto. Tenuto conto di queste considerazioni l’idea della creazione di percorsi a tema sarebbe da sviluppare in un’ottica dinamica e interattiva, dove testi, immagini, approfondimenti, animazioni e ricostruzioni virtuali interagendo fra loro potrebbero costituire un valido supporto al fruitore indirizzato verso questa tipologia di visita.
A ciò si potrebbero affiancare (ma siamo già ad un livello di progettazione di medio-lungo termine) la creazione di alcune period rooms all’interno del sito in modo da fornire un corredo visivo materiale a ciò che è solo immaginabile visitando gli scavi.

Non penso sia necessario puntare sulla ricostruzione 3D del sito dal momento che basta una rapida ricerca su google e sulla piattaforma web youtube per rendersi conto di quanto sia già stato realizzato in merito; alcune, disponibili anche in dvd, sono acquistabili presso il bookshop del sito archeologico. Interessante a tal proposito è il Virtual Pompei del 3Dmensional Pompei Archeocenter ubicato fuori l’ingresso agli scavi che, oltre a servizi di visite guidate, offre al suo interno un tour virtuale di Pompei attraverso proiezioni di filmati in 3D (il film incentrato su Pompei dura circa 16 minuti ed è stato redatto in sette lingue). Ricostruzioni ben fatte sono quelle realizzate dall’azienda Capware: filmati e immagini mostrano l’assetto urbanistico della città prima dell’eruzione con la visione, generica e di dettaglio, degli edifici pubblici e privati dislocati in essa presenti. Inoltre, sul sito dell’azienda, si possono visionare anche ricostruzioni specifiche di alcuni complessi.
Di recente, inoltre, è stata realizzata la ricostruzione virtuale della Villa di Diomede grazie ad un progetto di matrice francese (Ecole Normale Supérieure di Parigi e Istituto nazionale di ricerca informatica di Parigi in collaborazione con il centro di studi Jean Berard), visionabile sul sito www.villadiomedeproject.org.

A quanto detto è necessario affiancare anche le nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione tramite lo sviluppo di applicazioni mobili, gratuite o a pagamento, che consentono diversi approcci alla visita guidata del sito archeologico per cercare di soddisfare le esigenze di un pubblico differenziato. Sul mercato attualmente sono disponibili alcune applicazioni scaricabili solo attraverso smartphone e tablet.
Tra queste è possibile annoverare:
– FILMCARDS POMPEI VIVERE LA STORIA: l’applicazione offre note testuali sulla storia della città e i suoi edifici (pubblici e privati) con audioguida integrata; presenta, inoltre, filmati, fotografie attuali e disegni che cercano di ricostruire l’aspetto originario del complesso; dispone, tuttavia, di poche ricostruzione tridimensionali e individua vari percorsi di visita non sempre molto lineari e comprensibili;

– POMPEI UN GIORNO NEL PASSATO: una buona piattaforma, a mio avviso, per una visita domestica o in situ della città antica di Pompei; si tratta di una vera e propria guida interattiva con audioguida integrata che, in modalità offline, permette all’utente di ottimizzare la propria esperienza di visita offrendo sette itinerari consigliati e 3 percorsi in base al tempo disponibile, di 2 o 4 ore o per l’intera giornata. Il sistema di geolocalizzazione, interno all’applicazione, permette l’individuazione di circa 60 punti di interesse e, per ognuno di essi, fornisce testi, immagini e ricostruzioni (figg. 6-10);

Immagini dell’applicazione adoperata sia da casa che sul sito archeologico mostrano, rispettivamente, la scelta degli itinerari consigliati e i percorsi a tempo; un esempio di itinerario con l’indicazione dei punti di interesse selezionabili e  illuminati in verde e affiancati da testi e immagini; la mappa di tutti i punti di interesse e i servizi presenti nel sito e infine una prova diretta sul posto del tasto AR (realtà aumentata) che permette di inquadrare con lo smarthphone quello che sta attorno per far comparire direzione e distanza dai punti di interesse.

Immagini dell’applicazione adoperata sia da casa che sul sito archeologico mostrano, rispettivamente, la scelta degli itinerari consigliati e i percorsi a tempo; un esempio di itinerario con l’indicazione dei punti di interesse selezionabili e illuminati in verde e affiancati da testi e immagini; la mappa di tutti i punti di interesse e i servizi presenti nel sito e infine una prova diretta sul posto del tasto AR (realtà aumentata) che permette di inquadrare con lo smarthphone quello che sta attorno per far comparire direzione e distanza dai punti di interesse.

– POMPEITOUCH: una piattaforma di immagini che consente la sovrapposizione al dato reale di ricostruzioni virtuali nelle quali l’utente può scegliere se far interagire o meno personaggi dell’epoca; anche questa applicazione offre brevi note testuali (figg. 11-13).

Immagini del Foro dall’APP POMPEITOUCH

Immagini del Foro dall’APP POMPEITOUCH

In linea con le innovazioni tecnologiche volte alla conoscenza e fruizione dei beni culturali sarebbe auspicabile concentrarsi sulla realtà aumentata all’interno del sito per offrire vere e proprie esperienze e non semplici visite, attraverso ricostruzioni interattive di contesti storici ed archeologici che trasmettono una sensazione di immersione nell’ambiente virtuale.
La ricerca nel web sulla questione ha evidenziato l’esistenza di numerosi progetti relativi allo sviluppo e all’applicazione della realtà aumentata nel sito archeologico di Pompei. Tali progetti, tuttavia, ad oggi sembrano siano ancora fermi su carta e non abbiano trovato un riscontro pratico nell’area archeologica.
Interessanti, a tal proposito, sono i progetti:
– LIFEPLUS portato avanti dall’Università di Ginevra (Miralab) a partire dal 2002 e ultimato nel 2004 che ha puntato alle ricostruzione e alle animazioni, tramite AR, di scene di vita quotidiana da “proiettare” sul dato reale. Ha reso possibile, inoltre, l’animazione dei soggetti (non solo umani, ma anche vegetali e animali) raffigurati negli affreschi rinvenuti all’interno degli edifici dell’antica Pompei. Il prototipo di questo progetto è stato sviluppato attraverso un dispositivo computerizzato e un visore multimediale che hanno permesso al visitatore di muoversi nelle strade dell’antica città e vedere personaggi digitali simili a quelli che popolavano Pompei prima dell’eruzione.
– BACK TO POMPEI della Fondazione IRFO consiste nella realizzazione di un sistema di realtà aumentata che apre al visitatore una vera e propria finestra virtuale (tramite smartphone e/o tablet) sul passato permettendogli di interagire in tempo reale con le ricostruzioni della città, offrendogli un supporto per la visita e fornendogli non solo ricostruzioni, ma anche spaccati della vita dell’epoca con animazioni relative alla quotidianità della città antica di Pompei. Il progetto ha previsto una ricostruzione tridimensionale dell’intera area archeologica; interazione in tempo reale con l’ambiente circostante e personaggi del tempo con scene di vita quotidiana vera e propria svolta presso le botteghe e aree pubbliche; libera navigazione dell’area affiancata da ricostruzioni 3D; possibilità di selezionare percorsi per tema o per durata temporale e/o possibilità di farsi indirizzare verso punti di interesse indicati; materiale testuale, fotografico e audio nei punti di maggiore interesse della città. Il progetto, le cui ricostruzioni sono basate su studi scientifici accreditati nella letteratura, può permettere la fruibilità sia attraverso dispositivi mobili ma anche attraverso browser web (Windows e OSX). Il prototipo presentato permette ad una applicazione, scaricata su un dispositivo tablet, l’immersione in tempo reale nell’antica Pompei.